🟡IL DELITTO DI COGNE 23 ANNI DOPO

🟡IL DELITTO DI COGNE 23 ANNI DOPO

🟡IL DELITTO DI COGNE 23 ANNI DOPO

Il delitto di Cogne è stato un caso di omicidio che ha suscitato grande interesse e dibattito in Italia. La vicenda si riferisce all’uccisione di Samuele Lorenzi, un bambino di 3 anni, avvenuta il 30 gennaio 2002 a Cogne, in Valle d’Aosta. La madre del bambino, Annamaria Franzoni, è stata condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlio.

Secondo le indagini e il processo, Annamaria Franzoni avrebbe ucciso il figlio in preda a un raptus, una perdita di controllo improvvisa dovuta a stress, stanchezza e pressioni familiari. Tuttavia, alcuni esperti hanno ipotizzato che la donna potesse trovarsi in uno stato crepuscolare di coscienza, una condizione psichiatrica in cui il soggetto può compiere atti violenti senza essere pienamente consapevole.

Il caso di Cogne ha sollevato molti dubbi e interrogativi sulla ricostruzione dei fatti e sulla colpevolezza di Annamaria Franzoni. Alcuni hanno sottolineato la mancanza di un movente chiaro e la mancanza dell’arma del delitto, mentre altri hanno evidenziato le incongruenze nel racconto della madre e la possibilità che il vero assassino sia ancora in libertà.

Il professor Luigi Alfano, avvocato e criminologo, ha affermato che la mancanza di un movente non è un elemento decisivo per determinare la colpevolezza di un soggetto, e che la prova scientifica non è considerata dalla Cassazione come una prova autonoma se non è suffragata da un compendio indiziario granitico.

La dottoressa Barbara Fabroni, psicologa e criminologa, ha evidenziato che il caso di Cogne presenta molti aspetti intricati e che la ricostruzione dei fatti è stata influenzata da diverse variabili. Ha sottolineato che la mancanza di un movente e la mancanza dell’arma del delitto sono elementi importanti, ma che non sono gli unici fattori da considerare.

In conclusione, il delitto di Cogne rimane un caso complesso e intricato, con molte domande ancora senza risposta. La possibilità di una revisione del processo e di una riapertura del caso è considerata difficile, ma non impossibile, se emergessero nuove prove che potrebbero ribaltare il giudicato.


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