🟡SIMONETTA CESARONI. IL GIALLO DI VIA POMA 35 ANNI DOPO
Il programma “Trovati Morti” ha trattato il caso di Simonetta Cesaroni, un omicidio avvenuto a Roma nel 1990, noto come il “giallo di via Poma”. La vittima, Simonetta Cesaroni, aveva 20 anni e lavorava come segretaria part-time. Il suo corpo è stato trovato con oltre 20 coltellate in un ufficio di via Poma.
Il caso è rimasto irrisolto per 35 anni, nonostante le indagini e i processi. Il primo sospettato è stato Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile, che è stato prosciolto. Anni dopo, Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta, è stato imputato e condannato in primo grado, ma successivamente assolto in appello e in Cassazione.
Il programma ha ospitato diversi esperti, tra cui il documentarista Paolo Cochi, che ha scritto un libro sul caso, e la dottoressa Barbara Fabroni, criminologa e giornalista. Cochi ha sottolineato gli errori investigativi e la mancanza di prove concrete, mentre Fabroni ha ipotizzato che l'assassino potrebbe essere stato qualcuno che conosceva bene lo stabile e il quartiere.
Il programma ha anche trattato il processo a Raniero Busco, che è stato condannato in primo grado, ma successivamente assolto. L'avvocato Antonio Nucera ha commentato il caso, sottolineando la mancanza di prove concrete e la possibilità che il delitto possa rimanere irrisolto.
In sintesi, il caso di Simonetta Cesaroni rimane un mistero, nonostante le indagini e i processi. Gli errori investigativi e la mancanza di prove concrete hanno reso difficile individuare l'assassino. Il programma “Trovati Morti” ha cercato di gettare nuova luce sul caso, ma il mistero rimane irrisolto.
