10 curiosità sul “Grinch”: l’imperdibile cult natalizio con Jim Carrey
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10 curiosità sul “Grinch”: l’imperdibile cult natalizio con Jim Carrey

Il Grinch: 10 per Il Natale

Ogni anno, Il Grinch di Ron Howard si sintonizza con gli schermi di milioni di spettatori, coinvolgendo i muscoli del cuore di bambini e adulti. Eppure, nonostante la sua età, questo classico di Natale è ancora pronto a catturare le nostre attenzioni. Ecco alcune che getteranno una luce nuova sull'epopea di Jim Carrey in pantofole da Grinch.

Ritocco e scomodità

Il più grande sacrificio che Jim Carrey fece per coinvolgervi nel panno del Grinch fu il tempo dietro il trucco. Per 92 giorni, l'attore si sottopose a sessioni di due ore e mezza quotidiane, seguite da altre ore per rimuovere la tuta. La tuta stessa, composta da peli di yak cuciti su una base di spandex, era così scomoda che Carrey si vide costretto a cercare aiuto da un esperto Zen della CIA per fronteggiare le fatiche del travestimento.

Così, ogni mattina, Carrey riceveva la visita di un medico taoista, che gli insegnava tecniche per resistere allo stress. “La tuta è stata una tortura” – ha confessato l'attore – “ma l'esperienza ha cambiato la mia vita”.

I colleghi in versione Grinch

Ron Howard, regista del film, dimostrò la sua solidarietà a Carrey,(simpatico svago che si sottopose a un intero giorno di trucco e diresse il set vestito da Grinch. Tuttavia, a suo disastro, l'attore non lo riconobbe e cagionò un incidente tra gli addetti ai lavori, credendo che Howard fosse una controfigura.

La vera star del film

Max, il cane di Lahkee, il fedele compagno del Grinch, non era un talento recitato. Eroina viaggiante di sei cagnoline di razza mista, salvate da un canile, sarebbe stata Kelly, che si distinse per la sua abilità canina.

Gli show dietro le quinte

La città di Whoville, situata nel cuore del film, fu costruita dietro il celebre set di Bates Motel in Psycho. In una pausa, Carrey si cimentò in un gag improvvisato, sostenendo un coltello e vestito da donna, scrollando i turisti che visitavano il set.

Accent di Sean Connery

Carrey decise di attribuire al Grinch un marcato accento, ispirandosi a quello di Sean Connery, il che aggiunse un'aura unica al personaggio. Questa scelta creativa spinse il Grinch a diventare un po' maggiore, ma anche più affascinante.

La voce narrante: Anthony Hopkins

Anthony Hopkins donò la sua voce come narratore del film. In un giorno soltanto, registrò tutti i suoi battiti, dimostrando la sua impeccabile professionalità, come sempre.

Gli altri candidati

Prima di scegliere Jim Carrey c'era stato un lungo elenco di attori candidati, tra cui Jack Nicholson, Eddie Murphy e Dustin Hoffman. La scelta finale fu approvata dalla vedova del Dr. Seuss, l'ispiratore del romanzo originale.

Un successo record

Il Grinch di Ron Howard è uno dei film natalizi più redditizi di sempre, con un incasso globale di oltre 345 milioni di dollari. Ottenne un Oscar per il miglior trucco e altre due nomination per costumi e scenografia, diventando un capostipite del genere di film da Natale.

Una piccola star in ascesa

La dolce Cindy Lou, interpretata da Taylor Momsen, diventò famosa successivamente per il ruolo di Jenny Humphrey in Girl e come cantante della band The Pretty Reckless. Evidentemente, la giovane attrice era molto promettente, ma c'è da chiedersi se lo sarà stata sufficiente a garantire il successo di Il Grinch, con il suo Jim Carrey in pantofole da Grinch, però, è stato europeo.

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