13ENNE MUORE RISUCCHIATA DA IDROMASSAGGIO A SPERLONGA: “PULSANTE PER SPEGNERLO INTROVABILE”
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13ENNE MUORE RISUCCHIATA DA IDROMASSAGGIO A SPERLONGA: “PULSANTE PER SPEGNERLO INTROVABILE”

13ENNE MUORE RISUCCHIATA DA IDROMASSAGGIO A SPERLONGA: “PULSANTE PER SPEGNERLO INTROVABILE”

Il tragico caso di morte di una tredicenne nella piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga

Il 13 luglio 2018, una drammatica tragedia ebbe luogo nella piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga,.FileSystem La tredicenne perse la vita dopo essere stata aspirata dal bocchettone dell'idromassaggio, un impianto di respirazione artificiale installato nella vasca.

L'incidente avvenne mentre la ragazza si trovava in vacanza con la sua famiglia nel resort, ma nonostante gli sforzi di soccorso, non ci fu nulla che potesse essere fatto per salvarla. La tredicenne morì nello spazio di poco più di un'ora dagli inizi dei soccorsi ipossicazione causate da asfissia polmonare a seguito della aspirazione d'acqua.

L'inchiesta sulla tragedia ha scoperto che l'impianto di aspirazione dell'idromassaggio non funzionava regolarmente, in particolare il pulsante di emergenza non era segnalato con un cartello, il che fece perdere tempo prezioso ai soccorsi. Secondo l'inchiesta, se il dipendente dell'hotel avesse potuto trovare il pulsante, il tempo perso nell'installazione avrebbe potuto essere decisivo per salvare la giovane vita.

Inoltre, l'inchiesta ha rilevato che la vasca non era dotata di una grata di sicurezza galleggiante, elementi fondamentali per evitare tragedie di questo tipo. L'analisi strico-legal pertanto ha stabilito che il decesso è stato causato da idromassaggio mal funzionante e non da azioni volontarie del responsabile.

In seguito alla tragedia, tre persone sono state imputate per omicidio colposo: Mauro Di Martino, legale rappresentante della società che gestisce l'hotel; Francesco Saverio Em, ex proprietario della struttura; e Hermanno Carpino, responsabile dell'installazione dell'impianto di aspirazione della piscina.

L'incidente ha profondamente scosso la comunità di Morolo, in provincia di Frosinone, da cui proveniva la vittima, e ha suscitato numerose preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei luoghi di svago e di intrattenimento.


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