“Più ‘smart', meno ‘phone': 44 scuole in Inghilterra hanno deciso di bandire l'uso dei cellulari per i loro studenti. Diversi studi dimostrano che i telefoni hanno un impatto ‘catastrofico' non solo per l'apprendimento, ma anche per la salute mentale dei ragazzi.
La decisione è stata presa dall'Ormiston Academies Trust, un gruppo di 44 scuole statali inglesi che comprendono 35.000 bambini e ragazzi, di cui 32 licei. Già a febbraio, il governo britannico aveva modificato le direttive sull'uso dei telefoni a scuola, chiedendo alle scuole di bloccare l'uso dei cellulari non solo in classe, ma anche durante le ricreazioni e la pausa pranzo.
Ora, molti istituti hanno deciso di passare ai fatti. Alle elementari, i cellulari sono banditi del tutto. Nella maggior parte degli istituti secondari, devono essere consegnati all'entrata, dove vengono riposti in bacheche, scatole o sacchetti, a seconda delle disponibilità di spazio. A fine giornata possono essere ritirati.
Tom Rees, amministratore delegato del gruppo Ormiston, sostiene che “è impossibile imparare senza concentrazione”. “La battaglia contro i telefoni è una battaglia sull'attenzione”, ha detto. “Anche solo la consapevolezza di avere il telefono nello zaino o in tasca è una distrazione”.
L'impiego dei cellulari a scuola è un problema serio, che non solo influenza l'apprendimento, ma anche la salute mentale. “C'è stato un gravissimo aumento nei casi di ansia, di autolesionismo, di tentativi di suicidio, di ricoveri che interessano gli adolescenti”, ha affermato Rees.
Il ministro per la tecnologia, Peter Kyle, ha espresso interesse per l'esperimento australiano che ha messo al bando l'accesso ai social media sino ai 16 anni. “È da studiare attentamente”, ha detto.
In sintesi, l'uso dei cellulari a scuola è diventato un problema di salute pubblica. Molti educatori e scienziati sono convinti che i telefoni siano una distrazione per gli studenti e che il loro impiego a scuola sia dannoso per la salute mentale. È tempo di prendere seriamente la questione e di intervenire per proteggere i nostri ragazzi.”