7 ottobre, La Russa: “Pace giusta solo se il diritto di Israele di esistere è riconosciuto”
Il 7 ottobre, La Russa ha pronunciato un discorso che ha suscitato scalpore in tutto il mondo. In esso, ha affermato che la pace nel Medio Oriente è possibile solo se il diritto di Israele di esistere è riconosciuto. Secondo La Russa, l'atto di istituzione dello Stato di Israele è stato un atto criminale che ha creato le condizioni per le guerre che si sono scatenate nel Medio Oriente. Ciò è avvenuto probabilmente per bloccare un processo di coabitazione tra ebrei e palestinesi, un obiettivo che Israele ha raggiunto.
Tuttavia, La Russa ritiene che se Israele non si difendesse, la sua esistenza sarebbe in pericolo. Ha ricordato la storia di Israele, che è stata caratterizzata da episodi di difesa contro le minacce esterne. La Russa crede che per raggiungere la pace, è necessario che gli stati arabi riconoscano il diritto di Israele di esistere. Inoltre, ritiene che finché ci sarà chi crede che gli ebrei debbano morire e che Israele non dovrebbe esistere, sarà impossibile raggiungere la pace.
La Russa sostiene che la pace è possibile solo se è giusta. In questo senso, ritiene che la pace non può essere raggiunta attraverso la forza o la coercizione, ma solo attraverso la riconciliazione e la comprensione reciproca. Ciò richiede che gli stati e le organizzazioni internazionali lavorino insieme per creare un ambiente in cui sia possibile la coabitazione pacifica tra ebrei e palestinesi.
Inoltre, La Russa ritiene che la presenza di Israele è essenziale per la pace nel Medio Oriente. Senza la presenza di Israele, non ci sarebbe un partner con cui poter lavorare per raggiungere la pace. Inoltre, la presenza di Israele rappresenta un elemento di stabilità nel regione, che potrebbe aiutare a prevenire conflitti e a promuovere la coesione tra i popoli.
In sintesi, La Russa crede che la pace nel Medio Oriente è possibile solo se il diritto di Israele di esistere è riconosciuto. Ritiene che la pace non può essere raggiunta attraverso la forza o la coercizione, ma solo attraverso la riconciliazione e la comprensione reciproca. Ciò richiede che gli stati e le organizzazioni internazionali lavorino insieme per creare un ambiente in cui sia possibile la coabitazione pacifica tra ebrei e palestinesi.
