In Italia, gli studenti delle scuole elementari e secondarie non sembrano più tanto interessati allo studio, ma piuttosto alle armi e ai gadget pericolosi. Ne sono un esempio due episodi accaduti in breve tempo e in due diverse città del paese. A Lecce, un quindicenne è stato sottoposto a fermo dalla Procura per i minorenni per trasporto e detenzione di materiale esplodente.
Il ragazzo, accusato di aver portato a scuola, due volte, il 30 e il 31 ottobre scorsi, 14 bombe carta, ha affermato di aver intenzione di venderle ai suoi compagni di classe in occasione di Halloween. Gli ordigni, nascosti nello zaino del ragazzino, avevano una “potenzialità lesiva devastante e letale” e potevano compiere “una strage”. I carabinieri hanno sottolineato che gli ordigni si sarebbero potuti innescare accidentalmente, anche con la sola cenere della sigaretta o vicino ad oggetti metallici.
Nel frattempo, a Napoli, un sedicenne è stato denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Il ragazzo è stato intercettato dalla polizia mentre era in giusta ora per andare a scuola e, nel suo zaino, gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale hanno trovato un coltello a serramanico. Il coltello è stato sequestrato e il ragazzo è stato portato davanti alla giustizia.
Questi due episodi sono solo due dei tanti che testimoniano la crescente violenza e la minaccia che rappresentano i giovani contro se stessi e contro la società. È evidente che gli studenti delle scuole italiane non stanno apprendendo il valore dell'educazione, della cultura e della socializzazione, ma piuttosto stanno imparando a fare uso delle armi e dei gadget pericolosi.
Gli adulti dovrebbero prendere atto della situazione e prendere misure urgenti per contrastare la diffusione di questi comportamenti. È necessario aumentare la consapevolezza e l'educazione sulle armi e sugli ordigni pericolosi, nonché sulle conseguenze gravi che possono avere l'utilizzo di questi materiali. Inoltre, è necessario dare ai giovani opportunità di sviluppare interessi e hobbies più sani e meno pericolosi.
Speriamo che gli ultimi due episodi serviranno come un forte avvertimento per tutti gli studenti e gli adulti che stanno ascoltando. Non è più il caso di trascurare la realtà e di pretendere che i giovani si comportino da “ragazzi felici e innocenti”. È tempo di affrontare la realtà e di prendere misure concrete per cambiare il corso di questa sfida.
I genitori, gli insegnanti e gli adulti in generale dovrebbero riprendere contatto con i giovani e guidarli lungo una strada più sicura e più rispettosa della società. È il momento di tornare alla realtà e di non abbandonare i nostri giovani alla mercé della violenza e della minaccia.
Inoltre, è necessario che le scuole e le autorità preposte forniscano una educazione più approfondita e più pratica sulle armi e sugli ordigni pericolosi, in modo da rendere più consapevoli e più responsabili i giovani. È tempo di intervenire sulla situazione e di porre fine a questo tragico scenario.
Infine, è necessario aumentare la consapevolezza e la sicurezza delle scuole e dei luoghi pubblici per prevenire ulteriori episodi di violenza e per proteggere i nostri bambini e i nostri giovani. È tempo di prendere in mano la situazione e di non permettere che i nostri giovani si perdano nella minaccia e nella violenza.