A Schiavon la delusione per la mancata elezione del compaesano Parolin: “Aveva le carte in regola per fare il Papa”
“Meglio così, il cardinale Parolin per noi rimarrà per sempre don Pietro”. Matteo Sambo era pronto ad alzare il bicchiere di spritz nel bar di Schiavon, a cinque chilometri da Marostica, per celebrare l'elezione del monsignore che a Roma ha fatto carriera diventando segretario di Stato di Papa Bergoglio. È difficile capire se vi sia delusione, o solo il prendere atto di quello che è stato deciso nel Conclave, che ha scelto una strada diversa. Se avessero eletto Parolin, sarebbe stato il quarto pontefice legato al Veneto in un secolo. Dopo Pio X, papa Sarto, nato a Riese nel Trevigiano, dopo il bergamasco Papa Roncalli, Giovanni XXIII, che era stato patriarca di Venezia, e dopo Giovanni Paolo I, il “papa del sorriso” venuto dalle montagne del Bellunese. Così non è stato,…