Adam “Bobo” Gaye, da venditore ambulante all'assunzione al supermercato: “Qui come una famiglia”
“Eri pronto a portare a casa la spesa a quei clienti gentili che frequentavano il tuo banchetto sui marciapiedi di Milano, detti “Bobo”. Giunto in Italia più di 20 anni fa dal Senegal, da anni vendevi oggetti nella tua piccola baraonda, aiutando quei clienti con gradini difficili a trasportare le merci. Ma oggi sei cassiere in un'agenzia di servizi e continui a gestire il tuo vecchio modulo di aiuto alle persone.
Gli piaceva portare le persone a casa, siano esse anziane o di età più elevata, aiutando gli altri come hai aiutato lui. Temeva di non essere in grado di fare ancora quella cosa, ma quando ricevette l'assicurazione del tuo capitano, si sentì solllevato e contento di poter continuare il suo lavoro.
Ci vollero anni per far crescere una famiglia qui a Milano, ma il mondo del lavoro ti ha sorriso. Adesso conosci bene il contratto e lavori al negozio, un contratto che ti piace e che ti risolleva il cuore. Tuttavia, non dimenticherai mai i tuoi bambini, tre dei quali non vedi dal passaggio dei tre anni e mezzo. Vuoi tornare da loro al più presto.
Questo tuo modo di lavorare e di fare degli altri ha creato legami con i colleghi e i clienti del negozio, tanto che alcuni hanno richiesto l'assunzione di “Bobo”. Non ti scapperà la benda a lavorare per coloro che ti rispettano e ti vuole bene, come uno degli anziani che gesti il tuo negozio.
Sei bravo a imparare di più, non ci sfuggi mai uno squarcio e la musica ti fa compagnia al lavoro. Il capitano del negozio vuole sottolineare come tu sia stata molto utile e aiuto gli altri come fa l'uno con gli altri. È così che si diventa popolari e si racchiude la stima altrui. Tutte le persone che ami vogliono bene il modo in cui vivi il tuo lavoro e sei la persona più speciale”.