Mario Tessuto, nato Mario Buongiovanni il 7 settembre 1943 a Pignataro Maggiore, un piccolo paese del Casertano, crebbe in un ambiente operaio. La sua famiglia si trasferì presto a Milano, dove il giovane Mario si appassionò alla musica. La sua passione per il canto e la musica fu alimentata dall'amicizia con Livio Macchia, cantante e chitarrista dei Camaleonti, un gruppo musicale molto popolare in quegli anni.
Insieme a Livio, Mario incominciò a esibirsi dal vivo, esibendosi in locali e club notturni della città. La sua voce e il suo stile univano il pubblico, e presto divenne noto nel circuito musicale milanese. La sua carriera musicale ebbe un colpo di fortuna grazie all'amicizia con Miki Del Prete, collaboratore di Adriano Celentano, uno dei più grandi artisti della musica italiana.
Miki Del Prete, notando il talento di Mario, gli propose un contratto con il Clan del Molleggiato, una delle più importanti etichette discografiche dell'epoca. Questo fu il momento di svolta per la carriera di Mario, che iniziò a lavorare con alcuni dei più grandi artisti del tempo.
Nel 1968, Mario partecipò al Cantagiro, un importante festival musicale italiano, presentando il brano “Ho scritto fine”, scritto da Don Backy. Il brano fu un successo, e Mario si guadagnò la fama di essere uno dei migliori cantanti della sua generazione.
La sua esibizione al Cantagiro fu anche presentata durante la trasmissione televisiva “Settevoci”, un programma molto popolare in quegli anni. La sua esibizione televisiva fece aumentare la sua popolarità, e presto divenne uno dei più grandi artisti della musica italiana.
Mario Tessuto, nato Mario Buongiovanni, divenne un'icona della musica italiana, con una carriera che durò decenni. La sua voce, il suo stile e la sua passione per la musica lo portarono a diventare uno dei più grandi artisti della sua generazione. La sua storia è un esempio di come la passione e il talento possano portare a successi incredibili, e come la musica possa unire le persone e creare un senso di appartenenza.