La sanità italiana si avvia a una nuova epoca, più tecnologica e flessibile, ma a quel punto è pronto? L'avvio di tale innovazione è stato accompagnato da critiche e preoccupazioni, come testimoniano le difficoltà segnalate dalla società Sogei, generatrice del sistema informatico del NRE (numero della ricetta elettronica).
Da novembre, l'Italia dirà addio alle ricette sulla carta bianca, la cosiddetta “ricetta C”, utilizzata per prescrivere farmaci a pagamento per il cittadino. Tale cambiamento era previsto dal governo tramite l'articolo 57 della manovra economica. Però, il sistema si presenta molto più complesso e fragile di quanto non sia stato immaginato.
La riduzione dei costi della carta è un bene in sé, ma la democratizzazione del sistema sanitario, volta a renderlo più agile e facile, è solo il principio del cambiamento. La possibilità di spedire richieste per farmaci via e-mail o WhatsApp potrebbe sembrare un miglioramento, ma ci sono molte riserve circa la reattività e la capacità del sistema informatico di gestire tale transizione.
La novità prevede che gli specialisti e i medici di famiglia saranno tenuti a utilizzare computer o app per inserire la richiesta per i loro assistiti. Tuttavia, la critica più severa proviene da Silvestro Scotti, segretario della Fimmg (Federazione italiana medicine generale), che parla di “rischi di blocco” a causa delle difficoltà tecniche.
Una volta consolidato il nuovo sistema, si potrebbero notare vantaggi come la riduzione degli errori legati alla calligrafia del professionista e la velocizzazione del ritiro di farmaci in Regione diversa. Tuttavia, il cambio va di mano, e se il sistema non è in grado di sostenere tale ondata di conversione, potrebbe nascere un caos.
Sogei è il protagonista della difficile situazione, visto che il suo sistema di consegna di ricette digitali è stato oggetto di frequenti blocchi, iniziati in ottobre e protrattisi sino a novembre, creando disagi e attese per medici e cittadini. Le regioni hanno inoltre espresso la propria disapprovazione per queste interruzioni, che compromettendo il funzionamento del servizio sanitario.
Sebbene lo scopo sia di rendere la sanità italiana più efficiente e meglio controllata, ci sono molte interrogazioni sull'attendibilità del sistema informatico in questione. Se il nuovo sistema non fosse sufficientemente robusto, potrebbe compromettere il funzionamento del sistema sanitario nella sua interezza, rendendolo più ingovernabile e lontano dal suo obiettivo di miglioramento. È chiaro che, per evitare disastri e migliorare la qualità della sanità, ci si dovrebbe impegnare nel miglioramento dell'infrastructure e delle competenze necessarie.