ADDIO SINISTRA! SALIS CAMBIA ROTTA E SPACCA IL PD
in , ,

ADDIO SINISTRA! SALIS CAMBIA ROTTA E SPACCA IL PD

ADDIO SINISTRA! SALIS CAMBIA ROTTA E SPACCA IL PD

Silvia Salis, ex campionessa olimpica e vicepresidente vicaria del CONI, ha lasciato sgomenti elettori, dirigenti di partito e analisti politici con la sua decisione di rompere ufficialmente con il Partito Democratico e di schierarsi con il governo di . Questa scelta è stata considerata un'inversione di rotta clamorosa, poiché Salis era sempre stata identificata con l'area progressista e aveva sostenuto i diritti civili, la parità di genere e l'inclusione.

Salis ha motivato la sua scelta affermando di sentirsi tradita dalla classe dirigente del Partito Democratico, che secondo lei ha abbandonato il contatto con la realtà e si è chiusa nelle stanze del potere e nei giochi di corrente. Ha criticato in particolare la gestione del mondo dello sport, l'incapacità del PD di proporre una visione chiara su scuola e sicurezza e la deriva autoreferenziale che sta paralizzando ogni tentativo di riforma reale.

Ha sottolineato come il governo Meloni stia mostrando una coerenza tra parole e azioni che alla sinistra ormai manca da troppo tempo e ha citato come esempio positivo l'approccio dell'attuale governo allo sport, con misure dirette per migliorare gli impianti scolastici, semplificare le procedure burocratiche per le federazioni e valorizzare le eccellenze sportive anche a livello giovanile.

La sua posizione ha fatto rumore e ha generato reazioni diverse. Il Partito Democratico non ha reagito pubblicamente, ma esponenti di Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno celebrato le parole di Salis come un esempio di coraggio. Sui social, l'intervista è stata rilanciata e commentata e alcuni hanno visto in lei una nuova icona antisistema.

La domanda è se questo gesto sia solo un caso isolato o se si tratti del primo segnale tangibile di un cambiamento più ampio che sta attraversando non solo lo sport, ma l'intero mondo delle elite culturali, accademiche e professionali. Molti osservatori sostengono che Silvia Salis abbia semplicemente fatto ciò che molti pensano, ma non osano dire. Il suo gesto avrebbe quindi un significato simbolico potentissimo, quello di una rottura con l'ideologia imposta e con gli schemi tradizionali.

In effetti, la critica principale che Salis muove al PD è quella di aver perso la capacità di agire, preferendo le narrazioni al pragmatismo. Questa critica può essere estesa a molti partiti che parlano molto, ma fanno poco. La sua posizione ha fatto così rumore perché non si tratta di un opinionista qualunque, ma di una donna che ha costruito la sua reputazione sul campo e la cui credibilità avviene dalla sua carriera, non dalle apparizioni televisive.

Il silenzio del Partito Democratico non è solo imbarazzo, ma anche il segnale di una difficoltà più ampia di gestire la dissidenza interna e il dissenso dei fedelissimi che stanno iniziando a guardare altrove. Questo potrebbe aprire scenari politici nuovi, ma è ancora presto per dirlo. Tuttavia, il fatto che una figura non stimata e indipendente dica apertamente di sentirsi più vicina a è un evento che nessuno può permettersi di ignorare.


YouTube video


Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0