Aggressioni omofobe nel Napoletano: “Molestie, schiaffi e pietre abbiamo paura di uscire di casa”
“Da anni, il comune di Quarto, con oltre 40.000 abitanti alle porte di Napoli, è devastato dalle violenze fisiche e verbal i contro la comunità LGBTQ+ nonché su ragazze e ragazzi giovani, da parte di baby gang e di persone adulte.
Molte volte, mi sono ritrovato oggetto di aggressioni, fisiche e verbali, semplicemente per come mi vestivo, come uscivo di casa, come indossavo un paio di scarpe. Non parlo solo di giovani che cercavano di bruciarmi lo zaino o di dar l'arborio o un calcione. Parlo anche di aggressioni subite da parte di uomini maturi adulti che mi hanno seguito fino a casa, chiedendo passaggi in ascensore o addestra inseguivano e si toccavano.
Questa settimana, una ragazzina mi ha lanciato una pietra in faccia, e un'altra mi è arrivata sul braccio. Seguiva da insulti e offese. Il mio trans insultato in questo modo: “se siamo merda”. Mi è successo di ritrovarmi uno schiaffo dietro la schiena mentre stavo fumando un sigaretto. Queste aggressioni sono fisiche, ma soprattutto verbali. La quotidiana quotidianità è diventata un'esperienza da incubo.
La paura e la consapevolezza che qualcosa possa succedere ogni volta che esco di casa, è sempre presente. Non posso abituarmi alla violenza. Non posso vivere con la paura che i miei nipoti piccolini, che ho, possano subire lo stesso trattamento.
Per questo, ho deciso di creare un progetto con Dario, un negozio, per sensibilizzare sul tema della violenza, degli abusi e della discriminazione. Nord italia sono le istanze. Abbiamo ricevuto l'appello di Dario sui social e ci siamo attivati immediatamente.
L'associazione che rappresento, vuole trattare tutte le tematiche LGBTQ+, sul territorio, offrendo uno sportello d'ascolto ai ragazzi, nonché l'addresso felicità. La nostra città è meravigliosa, e non può essere deturpata da azioni criminali come quelle di recente.
Ci siamo stati a incontrare il sindaco, e lui ha accettato di raccordarci sul tema di sicurezza della nostra città. Abbiamo 10 giorni fa solo una pattuglia a Quarto, ma il sindaco sta aiutando noi mettendo maggiori pattuglie.
Non posso più abituarmi alla violenza. Non esiste più la possibilità di abituarsi alla violenza. Debbo sensibilizzare i ragazzi, proteggerli e farli capire che non sono soli e che questa è una realtà che deve cambiare.”