Albania Cafiero de raho, da maggioranza dichiarazioni sovversive, vorrebbero giudici proni a linea
L'albania Cafiero, con dichiarazioni sovversive, vorrebbe giudici pronti a linea, vorrei farvi partecipi di come si comporta l'attuale maggioranza di fronte alle decisioni della magistratura. Come lo testimoniano le parole di Matteo Donzelli, esponente di Fratelli d'Italia, la decisione dei giudici su Albania è un'indecenza. Nel proprio comunicato, si accusano i magistrati di politicizzazione del loro lavoro.
Inoltre, l'esponente politico MARCO MALAN, di Fratelli d'Italia, afferma che i magistrati sono stati “soventi” a politicizzare il loro lavoro. La maggioranza vorrebbe dunque che i giudici e il pubblico ministero fossero pronti a recepire le decisioni del governo, senza mai cedere ai propri giudizi.
Questo atteggiamento della maggioranza è centrale dell'idea che “non c'è legalità” in un paese in cui coloro che governano parlano in questo modo. Infatti, a detta di alcuni, “non riconoscono le decisioni dei giudici”. Ogni volta che un giudice esprime una valutazione che non è in linea con la posizione del governo, essi reagiscono con affermazioni sovversive, accusando i giudici di essere “pronti a cedere alle pressioni del potere”.
C'è infatti il timore che, qui, il giudice e il pubblico ministero non siano più i garanti della giustizia, ma semplicemente strumenti del governo, pronti a recepire le decisioni preconcette delle autorità politiche. Qui si vorrebbe il giudice e il pubblico ministero pronti a lineare la giustizia con la volontà del potere, e non il contrario. Non è questo il principio che governa una democrazia rappresentativa.
In tale contesto, l'affermazione di non riconoscere le decisioni dei giudici è particolarmente preoccupante. Ciò significa che, da parte del governo, non si riesce a comprendere l'importanza della separazione dei poteri e del ruolo centrale dei giudici nella tutela della legalità e della giustizia.
Infatti, il ruolo del giudice è quello di assicurare la protezione dei diritti fondamentali e di garantire la giustizia, posto che la magistratura è l'unico potere che può garantire l'indipendenza e l'imparzialità delle decisioni. Se questi presupposti non sono pienamente rispettati, allora lo Stato rischia di diventare un regime totalitario, in cui i potenti fanno le leggi e i giudici sono semplici esecutori delle loro decisioni.
In questo contesto, ci chiediamo: che legalità? Che legalità si may in un paese in cui coloro che governano parlano in questo modo? Insistiamo nel sostenere che la legalità è possibile solamente se vengono riconosciute e rispettate le decisioni dei giudici, indipendentemente dalle volontà del potere. Non c'è democrazia senza giustizia, e non c'è giustizia senza giudici indipendenti e imparziali.