“Meloni e Nordio sul collo – Alcune parti del disegno di legge sulla sicurezza non convincevano Sergio Mattarella – Sotto la lente del Quirinale ci sono norme che riguardano le madri detenute e quella che vieta ai migranti irregolari di poter acquistare una SIM – Gli uffici del Quirinale hanno chiesto modifiche in Parlamento durante la seconda lettura”
L'articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano” riferisce che alcune parti del disegno di legge sulla sicurezza, già approvato dalla Camera in prima lettura il 19 settembre scorso e in discussione al Senato, non convincono più il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In particolare, due norme specifiche sono oggetto di revisione: quella che riguarda le madri detenute, introdotta per colpire le “borseggiatrici”, e quella che vieta ai migranti irregolari di poter acquistare una SIM per comunicare con i propri cari.
Gli uffici del Quirinale hanno chiesto modifiche a queste due norme durante la seconda lettura, anche se la maggioranza di destra potrebbe trovare difficile fare un passo indietro. La modifica delle norme sarebbe necessaria per rimandare la loro approvazione al Senato e non sembrano esserci intenzioni di modifiche significative.
Il governo, rappresentato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e dal collega di governo Nicola Molteni (Interno), sembra intenzionato a ignorare le richieste del Quirinale e approvare la legge in via definitiva al Senato entro la fine dell'anno.
Invece, Forza Italia e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano stanno dialogando con il Quirinale per modificare alcune norme del disegno di legge. “Qualche piccola modifica tecnica potrebbe esserci”, conferma il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Alberto Balboni.
L'articolo cita anche le istanze delle opposizioni, tra cui l'Articolo 31 che potenzierebbe le attività sotto copertura di agenti dei Servizi nelle organizzazioni mafiose e terroristiche senza controllo, contestato anche da sindacati e associazioni.
Infine, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano non sembra sentire ragioni su tale articolo, ma Forza Italia e Meloni potrebbero essere più disposti a discutere le modifiche richieste dal Quirinale.