Alessandro Giuli, un intellettuale di area ma senza laurea. Quando le competenze valgono più del titolo
Diciamo pure che aveva di meglio da fare. “Studiavo filosofia quando iniziai una sostituzione estiva a Vespina, l'agenzia di Giorgio Dell'Arti”. Alessandro Giuli, in un'intervista di qualche mese fa rilasciata al Corriere della Sera, raccontava così a Tommaso Labate l'avvio casuale della carriera giornalistica e la mancata conclusione del percorso di studi universitari (non propriamente una “mission impossible”, per uno che era diplomato al liceo classico Tasso con 60/60 e aveva concluso tutti gli esami). Non è questa, tra le tante, l'obiezione che può imbarazzare il nuovo ministro. Eppure c'è chi non rinuncia all'ironia sull'incongruenza tra l'incarico ministeriale e la mancanza del titolo. Tra i tanti, inatteso, un Matteo Renzi dalle affermazioni…