ALESSIA PIFFERI, LA PERIZIA PSICHIATRICA LA INCHIODA

ALESSIA PIFFERI, LA PERIZIA PSICHIATRICA LA INCHIODA

, LA PERIZIA PSICHIATRICA LA INCHIODA

Il caso di , una donna che ha abbandonato sua figlia di pochi mesi a casa per 6 giorni, è stato analizzato dal sociologo Marino D'Amore. Secondo D'Amore, la descrizione di Alessia Pifferi fornita dai familiari e dalle perizie sulla sua salute mentale rivela una figura di donna fragile e che si allontana dalla realtà. Nonostante ella continui a negare di aver voluto uccidere sua figlia, il fatto di averla lasciata sola per 6 giorni solleva molti dubbi sulla sua capacità di intendere e di volere.

D'Amore ritiene che il caso di Alessia Pifferi sia emblematico di una famiglia multiproblematica, dove la madre ha avuto una storia di vita difficile e ha ricevuto poca attenzione e supporto dalle istituzioni. La psicologa Myriam Santilli concorda con D'Amore, sottolineando che la storia di Alessia Pifferi è particolare e che la sua capacità di intendere e di volere è stata messa in discussione dalle perizie.

Il caso solleva anche questioni sulla responsabilità delle istituzioni e delle famiglie nel supportare le persone con difficoltà. Il psicologo Mary Petrillo sottolinea che essere madre non significa solo partorire, ma anche essere in grado di prendersi cura del proprio figlio. La dottoressa Petrillo ritiene che Alessia Pifferi abbia una grossa immaturità affettiva e un deterioramento cognitivo, che potrebbe essere di natura neuropsicologica o psicologica.

Ingenerale, il caso di Alessia Pifferi solleva molte questioni sulla responsabilità individuale e collettiva nel supportare le persone con difficoltà e sulla necessità di un supporto più efficace per le famiglie e le persone in difficoltà. È importante notare che il caso è ancora in corso e che le perizie e le indagini sono ancora in fase di svolgimento.


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