Alla 26° Sagra del Fungo Porcino di Castelpagano arrivano le streghe e il maialino ‘nero a metà’
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Alla 26° Sagra del Fungo Porcino di Castelpagano arrivano le streghe e il maialino ‘nero a metà’

Intrappolati tra i monti della penisola salernitana, il paesino di Castelpagano sorge come una perla nascosta nella cornice del e del , in provincia di . A poco meno di un mese di distanza da Halloween, il paesino fa ritorno alle origini con la celeberrima Sagra del Fungo Porcino, giunta quest'anno alla ventiseiesima edizione.

Durante i prossimi dieci giorni, la cittadina si immerge in una delle tradizioni più emblematiche della terra di Campania e , la “fungazzata”, termine in uso locale che sintetizza la rinascita del fungo porcino e lo scoperto del sottobosco. Tra gli appetitosi street food, i prodotti enogastronomici, i concerti, i saggi di costume e folklorici, il Maialino nero a metà assume il ruolo di punta esecutiva nel rappresentare la rappresentanza del Gal Alto Tammaro-Titerno. Questo innovativo progetto si svolge in collaborazione con aziende locali per il recupero dei boschi e dell'area agricola, sviluppando nuovi modelli per il riciclo di sostanze organiche.

Dopo il succedersi di visite da ogni parte d'Italia e d'Europa, il sindaco di Castelpagano, Giuseppe Bozzuto, esprime una forte soddisfazione per i risultati finora conseguiti dalla manifestazione. “Questo anno, tra gli aspetti più emergenti di ‘struscio di streghe' e del pregiato ‘nero a metà', la nostra intenzione è quella di aprire Castelpagano ad un pubblico internazionale, schierandoci sulla pedana di tipicità, sostenibilità ed eccellenza dei prodotti locali. Saranno inoltre offerti hamburger di marcato-giorno ed altri snacks proposti alla moda nel ‘street food', contribuendo con quest'ultima opera al finanziamento delle società partecipanti e promuovendone inoltre anche l'unione delle economie rurali.

Con questo unico e leggendario evento, che fa anche parte del turismo diffuso, lo scomparto economico regionale e di quel meraviglioso e originale territorio inconfondibile rappresentando il saporito frutto di quella zona montuosa austral-italiana rappresentare la rinascita storica del re dell'Etna (ma soprattutto e proprio sulla sua fronte siamo qui a seguire alla sagra- e come si potrebbero affermare è come fare il giogo ai piccoli prodotti duri e cruenti duri e più legnosi.

Pur rendendosi protagonista per la svelata ed il fascino dell ‘eventuale ed è assai poco possibile riepilogata nel precedente e contemporanea manifestazione anche nella speranza di realizzare più prodotti delle quali riepilogue a sostegno al pubblico.

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