Alluvione Valencia, gli studenti italiani in Erasmus che spalano il fango: “Aiutare era il minimo”
Camminando lungo i ponti sul Rio Turia, si possono osservare due category di persone: coloro che hanno i pantaloni puliti e coloro che li hanno pieni di fango. I primi stanno andando a prestare aiuto, i secondi rientrano dopo averlo fatto.
Tre studenti italiani in Erasmus a Valencia, decisi a dimostrare la loro solidarietà, si sono messi gli stivali e sono partiti per portare aiuto alle zone colpite dalla DANA. Una studentessa italiana, appena arrivata a Valencia da due mesi, racconta la sua storia. Originaria di Milano, Lombardia, lei e i suoi compagni di stanza hanno deciso di fermarsi per un po' e dedicare il loro tempo e le loro energie a fare una differenza.
La studentessa, provata da due mesi di vita a Valencia, racconta di essere stata colpita dalla notizia della catastrofe naturale. È stata agitata e preoccupata dall'impatto delle distruzioni causate dal disastro. “Sto pensando che, letteralmente, a 10 km da dove abito, le persone non hanno niente. Mi fa molta impressione”, scrive.
Tuttavia, nonostante il tragico scenario, i tre studenti italiani hanno deciso di prendere le mosse e portare aiuto. “Siamo stati chiusi dall'università e ci è stato possibile venire qui e aiutare. Penso sia il minimo necessario”, sostengono. Hanno trascorso quattro ore a portare assistenza, ma non hanno sentito il bisogno di tornare a casa. “Personalmente, non ho sentito il bisogno di tornare a casa. Essendo qui in Erasmus, non abbiamo le attrezzature giuste per fare le cose. Abbiamo notato che c'è uno scarso organizzazione da parte di tutti, tutto è stato lasciato allo sbaraglio e la situazione è veramente drastica”, racconta la studentessa.
Nonostante le difficili condizioni, i tre studenti italiani non hanno trascurato di esprimere la loro solidarietà verso le vittime della catastrofe. Hanno deciso di dedicare parte del loro tempo a contribuire a rimuovere il fango e a portare aiuto. La loro decisione ha dimostrato la volontà di non perdere tempo e risorse per favorire i bisogni più urgeni.