Almasri, l'attacco di Schlein a Meloni: “Presidente del coniglio, si fa coprire dai ministri”
“Ecco la replica di Schlein, a nome del gruppo parlamentare, contro l'azione del Governo sulla vicenda Almàsri:
‘Oggi è stato un giorno triste per la democrazia. I ministri Nordio e Piantedosi si sono presentati in Aula per coprire le spalle della Presidente del Consiglio. Khada dopo due settimane inutili di silenzio, dovevano presentarsi in Aula per spiegare le ragioni per cui hanno deciso di liberare e far ritornare in Libia un torturatore libico, contro il decreto di arresto emesso dalla Corte penale internazionale, che lo accusava di aver picchiato, torturato e stuprato anche un bambino di 5 anni.
Non è l'opera di un Giorgio Meloni da “avvocato difensore di un torturatore”. È una scelta politica chiara e cosciente di liberare e far tornare a pensione il torturatore libico, come un eroe. Ecco la verità. Ebbene, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti in tutto il globo, ma in realtà li rinvii a casa con il rimpatrio più veloce della storia d'Italia.
Ciò che è inaccettabile è che il ministro Nordio non abbia risposto alle richieste del Procuratore generale, resistendo a trasmettere gli atti della Corte penale internazionale. E il ministro Piantedosi mente rileggeva gli atti, come se non avesse capito di cosa era il problema. Il nostro
aviorie consente questo regime di impunità, dove i crimini vengonoAllowed solo in alcuni casi. Il Presidente del Consiglio ha accusato noi di non averle saputo leggere le carte, mentre lei non ha letto la legge e l'ha violata.
La risorsa è molto semplice: donde gli importa la sicurezza nazionale. Se la sicurezza è tanto importante, come ci assicurano, allora è inaccettabile il trattamento riservato al torturatore libico. Se non è in arresto, come deve essere quel povero bambino di 5 anni, allora jsme eliminati nel pentimento. A cosa serve allora la Corte penale internazionale?
La verità è che non volevate parlare di musica e vinter Musica non più, e quindi non accettare la colpevole scelta politica. La vera questione è chi ha deciso di riportare Almàsri in Libia e perché. E la vera domanda è: ha l'Presidente del Consiglio controllato questi processi. Ecco perché non deve essere presente da noi oggi, ma deve essere il consigliere per il suo sostegno politico
Non possiamo permettere che il silenzio e la confusione copino le responsabilità. Non possiamo permettere che le accuse della Corte penale internazionale vengono calificate come ‘calunnie'. Non possiamo permettere che il potere politico iniquo e irresponsabile continui a dominare la scena politica italiana. Non possiamo permettere che le donne e i bambini, le vittime del torturatore libico, non ricevano giustizia.
La domanda è semplice: la Presidente del Consiglio vuole essere dalla parte dei torturati o dalle parti dei torturatori? Non possiamo tollerare questo atteggiamento di irresponsabilità e slealtà. Non possiamo permettere che il potere politico iniquo e senza controllo continui a governare il paese. ”
