Americana salvata da infarto: “Grazie al grande cuore di Napoli, vi difenderò sempre”
Carmelina, una donna napoletana emigrata negli Stati Uniti da 67 anni, desidera ringraziare i medici del Cardarelli per averla salvata da un ricovero in ospedale. Il suo racconto è stato pubblicato sul portale FANPAGE.
Sfidò il destino quando si sentì male in un albergo. Nonostante la debolezza e il malessere, chiamò il figlio, il quale chiamò l'autoambulanza, che la portò all'ospedale. “Mi sentivo troppo debole neanche per parlare”, racconta, ma non ricorda gli eventi successivi alla chiamata dell'autoambulanza.
Una volta in ospedale, lei è stata curata dall'equipe del dottor Ciro Mauro, il primario, e dei paramedici. Carmelina è rimasta impressionata dalla dedizione e dall'abilità dei medici e infermieri del Cardarelli.
Tornando a Napoli, lei racconta di essere nata al Vomero, dove la sua famiglia si era stabilita dopo la guerra. Suo padre era farmacista e sua madre rimaneva a casa. Purtroppo, si separarono e lei fu mandata in collegio, poi lavorò per gli americani, incontrò il futuro marito e si sposò. Dopo il matrimonio, si trasferì negli Stati Uniti, dove è vissuta da allora.
Tornando al presente, Carmelina racconta della sua ultima volta a Napoli, mentre si trovava in albergo e si sentiva male. “Mi sentivo troppo debole neanche per parlare”. I sintomi erano chiari: sudore, freddo e affanno. Soltanto il figlio che la chiamò l'autoambulanza la salvò dalla tragedia.
Rintracciando i ricordi, Carmelina parla di come l'ospedale Cardarelli le abbia dato il cuore partenopeo, vale a dire “un cuore aperto, un cuore d'oro, un cuore che ospita a tutti”. Sottolinea la differenza tra l'atteggiamento degli americani e dei napoletani, “la gente che ha il cuore aperto, il cuore che vuole bene, il cuore che vuole amare”. E Lives in America, notifica che gli americani parlano male dell'Italia e lei è costretta a difendere la sua città natale.
Conclude il racconto con un messaggio a tutti i napoletani: “Voglio ringraziare a tutti a tutti, sappiate che il cuore napoletano non è morto, anzi, il cuore napoletano va avanti con l'amore, con l'ospitalità, con tutto quello che c'ha”.