Ancora una svolta sul caso Garlasco, ex pm accusato di corruzione per favorire Sempio: le reazioni
I legali delle principali parti coinvolte nel caso Garlasco hanno espresso le loro opinioni dopo che sono state resi noti gli sviluppi delle indagini a carico dell'ex Procuratore Capo Venditti per corruzione in atti giudiziari e la proroga di 70 giorni per l'incidente probatorio.
L'ex pm Venditti, che nel 2017 archiviò le accuse di Andrea Sempio relative al delitto di Garlasco, è indagato per aver ricevuto una somma di denaro (stimata tra 20.000 e 30.000 euro) per favorire Andrea Sempio nel procedimento penale in cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica.
Sono state eseguite perquisizioni in diverse abitazioni, tra cui quelle dei genitori di Sempio, dei suoi zii, di Mario Venditti e di altri soggetti coinvolti, come Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, che erano addetto e responsabile della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Pavia nel 2017.
Il difensore di Alberto Stasi ha commentato che, se confermati, i fatti sarebbero “gravissimi” e che non ci sarebbe nulla da ridere, considerando che un procuratore della Repubblica guadagna circa 25.000 euro al mese. Ha sottolineato l'importanza di condurre indagini serie e di non sottovalutare la situazione, ribadendo che la presunzione di innocenza vale per tutti, compreso il procuratore Venditti.
Inoltre, durante l'udienza, la difesa di Alberto Stasi ha insistito per chiedere che si accertasse la verità sull'impronta 33, che non sembra essere attribuibile ad alcuno. Tutte le altre parti processuali si sono opposte a questo accertamento, generando grande amarezza nella difesa di Stasi, che si aspettava chiarimenti durante l'incidente probatorio.
La procura ha già espresso la volontà di portare questo tema davanti alla Corte d'Assise in un procedimento separato. La difesa di Stasi non si è opposta ad altri accertamenti, ma ha chiesto di rimettere la decisione al giudice.
Ad oggi, nessuno dei tre principali coinvolti (Andrea, Giuseppe, Daniela) è indagato. L'incidente probatorio non potrà protrarsi per un anno a causa dei limiti giuridici legati agli accertamenti ripetibili e irripetibili. Saranno nominati nuovi periti per le impronte sulla spazzatura e per il confronto delle impronte oggetto dell'incidente probatorio.
