Angelina Jolie è Maria Callas negli ultimi giorni di vita: la malattia e l'improvvisa scomparsa
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Angelina Jolie è Maria Callas negli ultimi giorni di vita: la malattia e l'improvvisa scomparsa

Il 16 settembre 1977, il cuore di Maria Callas si spegne per sempre. Quel cuore che aveva battuto sino all'ultimo per l'Opera, il suo grande amore, ma anche per gli amori tormentati della sua vita, per il dolore del figlio perso poco dopo la nascita e per quel palcoscenico che quattro anni prima aveva dovuto abbandonare per la malattia.

La causa della morte di Maria Callas è stata oggetto di discussione tra l'opinione pubblica – un po' come tutta la sua vita – e ora i suoi ultimi giorni sono raccontati nel film “Maria” di Pablo Larraín, interpretato dalla sola attrice che secondo il regista poteva vestirne i panni, Angelina Jolie.

Il film è l'atto finale della trilogia al femminile di Larraín, iniziata nel 2016 con “Jackie” (la Jackie Kennedy di Natalie Portman) e proseguita poi nel 2021 con “Spencer” (la principessa Diana di Kristen Stewart). La storia del film nasce da un incontro nella casa della Divina a Parigi, dove poi si spegnerà, con un giornalista per ripercorrere la sua vita e la sua carriera. È l'ultima settimana della vita di Maria Callas prima dell'arresto cardiaco che ne ha causato la morte.

Maria Callas, la causa della morte

Maria Callas, tra le più celebri e amate soprano del XX secolo, muore il 16 settembre 1977 nella sua residenza di Parigi. La sua scomparsa, avvenuta all'età di 53 anni, desta profonda commozione tra il pubblico e, allo stesso tempo, nei primi giorni viene ampiamente dibattuta dall'opinione pubblica la causa della morte.

Inizialmente, infatti, le circostanze del decesso della Divina non sono chiare. Le prime ipotesi parlano addirittura di un suicidio, forse suggestionate dal suo isolamento e dalla malinconia che avevano caratterizzato gli ultimi anni della sua vita, specialmente dopo il ritiro dalle scene. Altri ancora ipotizzano, non del tutto sbagliando, che la morte sia da attribuire alla dermatomiosite, una grave malattia degenerativa di cui Maria Callas soffriva da tempo.

La malattia, che aveva compromesso non solo la sua salute fisica ma anche la sua carriera, rappresentava infatti un peso significativo nella vita della soprano, già segnata da difficoltà personali e professionali. Alla fine, è un rapporto medico ufficiale a chiarire la causa della morte di Maria Callas: un arresto cardiaco. Il cuore della Divina, forse provato da anni di dolore e malattia, aveva semplicemente smesso di battere.

La sua morte ha lasciato un vuoto profondo nel mondo della e nella memoria collettiva, consolidando il suo mito come una figura tragica, geniale e inarrivabile.

Maria Callas, la malattia che l'ha accompagnata fino alla morte

Nonostante non sia stata la diretta causa della morte, la malattia è stata un fattore determinante che ha segnato profondamente la vita di Maria Callas e la sua scomparsa, circondata da un alone di mistero che nell'immaginario comune non si è mai veramente dissipato. La dermatomiosite, la malattia che l'ha colpita, è una rara malattia autoimmune che causa infiammazione nei muscoli e nella pelle.

Si manifesta con debolezza muscolare, soprattutto nelle spalle, nelle anche e nel collo, e con lesioni cutanee come eruzioni violacee sul viso o ispessimenti sulle articolazioni. Può anche colpire altri organi, come i polmoni e il cuore. La causa esatta della patologia è ancora sconosciuta, ma impatta inevitabilmente sulla vita di Maria Callas, arrivando a compromettere verso la fine anche le sue esibizioni.

Che la Divina avesse problemi di salute, era già evidente da anni: nel 1954 subisce un brusco dimagrimento, perdendo velocemente ben 30 chili, che potrebbe essere letto come un primo indizio della degenerazione muscolare. Nelle ultime esibizioni della soprano, poi, appare evidente come il cedimento muscolare fosse già avanzato. Si nota, su tutto, la difficoltà della cassa toracica nell'aprirsi durante l'inspirazione.

È stato fatto poi notato come la terapia per la dermatomiosite sia basata su cortisonici e altri farmaci che possono aggravare l'insufficienza cardiaca indotta dalla malattia stessa, che colpisce anche il cuore in quanto muscolo.

Maria di Pablo Larraín con Angelina Jolie: recensione

Strepitosa e magistrale. Così definivano Angelina Jolie le prime recensioni della critica mondiale dopo la presentazione di “Maria” di Pablo Larraín a Venezia 81. Un'Angelina Jolie che si è trasformata, grazie solo a una piccola protesi al naso, in Maria Callas per raccontare gli ultimi sette giorni della sua vita, prima dell'arresto cardiaco che ne ha causato la morte.

Da un lato la passione per l'Opera e le arie immortali che l'hanno consacrata nei teatri di tutto il mondo, dalla Scala a Parigi; dall'altro la tormentata infanzia della Callas, segnata dall'opprimente figura materna, l'amore irrisolto per Aristotele Onassis, una ferita mai davvero rimarginata, e il figlio da lui avuto, morto poco dopo il parto per insufficienza respiratoria.

Nell'ultima settimana la Maria di Angelina Jolie ripercorre con i ricordi la sua vita e la sua carriera, mentre la realtà e il passato si mescolano e il suo spirito fa i conti con il dolore della malattia, il doversi sforzare per accennare anche solo una nota.

Con l'ultimo capitolo della sua trilogia al femminile, Pablo Larraín restituisce proprio la fragilità – e la forza – di una donna che ha vissuto esclusivamente per la sua arte e per la sua voce, finché non è più riuscita a farlo.

E mentre ora anche il pubblico può scoprire un altro lato di Maria Callas, con “Maria” nei cinema dal 1° gennaio, c'è già chi considera il biopic e la performance di Angelina Jolie diretti verso gli Oscar 2025.

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