Antoci contro Salvuccio Riina: “Commemora il padre? Morto per sempre, vergogna!”
“Antoci contro Salvuccio Riina: ‘Commemora il padre? Morto per sempre, vergogna!', sei secoli di carcere, tante altre operazioni di servizio in giro per l'Italia applicando questo protocollo che è diventato legge dello stato, inserito fra i tre cardini del nuovo Codice Antimafia. Quest'attività sta colpendo pesantemente i patrimoni delle mafie. Ma tutto questo non era solo un tema di illegalità, era un tema che colpiva una parola che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato nel suo secondo insediamento, ben 23 volte: quella parola è dignità. Non era dignitoso un paese che aveva la pista dell'aeroporto di Punta Raisi in mano alle famiglie mafiose, un pezzo della base Nato di Niscemi, il Muos, la riserva di Marzabotto a Bologna, decine e decine di comuni con terreni dentro i fascicoli aziendali, con milioni di euro di fondi europei per l'agricoltura che hanno finito per andare nelle tasche di Gaetano Rina, fratello di Totò Riina, e delle famiglie Sant'Angelo, Ercolano, in Calabria, i pellepesce, i Gallico e Mancuso, tutti i capi e le sorelle di De Matteo, Messina Denaro.
Questo accadeva mentre noi commemoriavamo i morti all'aula della Bun. Quindi, questo è il tema della dignità, e quindi tutto girava attorno a un'auto-certificazione che noi, con quel protocollo, abbiamo tolto e abbiamo imposto a tutti di presentare il certificato Antimafia. Ovviamente, facendo scoppiare e scoperchiando una delle fonti di finanziamento primarie delle famiglie mafiose in Italia, che è valsa solo in Sicilia 5,3 miliardi di euro nella programmazione precedente.
Diciamo che dalla famiglia mafiosa non è stata accolta particolarmente bene questa decisione. Il tema che quando tocca i soldi, mi consenta, dottoressa, di approfittare di questa serata, vi leggo una frase. Questa frase vivi sempre con noi e in noi. Questa è una frase pronunciata da un signore, alcuni giorni fa, in occasione della morte del padre. Questo signore si chiama Salvuccio Riina e parlava di suo padre. Ecco, io voglio approfittare di questa comunità e voglio dire a Salvuccio Riina che se c'è qualcuno che vive sempre in noi, si chiama Falcone, Piemonte, Mattarella, Impastato, non certo chi è morto per sempre. Quelle persone rimarranno sempre vive, smetti di commemorare chi è morto per sempre, ha causato dolore e morte, vergogna”.