Arcangelo Correra ucciso a Napoli in via dei Tribunali, lo zio: “Averlo perso così ci distrugge”
Ecco la riscrittura del testo in italiano, senza considerare i link:
Sono Gaetano Cuomo, zio di Arcangelo Correra, il diciottenne ucciso con un colpo di pistola a Napoli, in via dei Tribunali, il 9 novembre 2024. Non ho mai conosciuto un essere umano più buono di lui. Era la persona più educata, sempre andava a scuola, rispettoso in tutto. Era difficile trovare qualcuno con caratteristiche così positive.
La cosa che mi fa più male è che non c'era spiegazione. Non c'era odio, non c'era rancore. Non aveva nemici. Era una persona che si arrangiava, faceva lavori occasionali, ma sempre con dignità e rispetto. Amava il calcio e giocava a pallone da piccolo. Era un giocatore di pallone appassionato.
Non ho avuto modo di conoscerlo bene, non avevo un rapporto stretto con lui, ma tutti quelli che lo conoscevano gli dicevano che era una persona eccezionale. Nessuno ha mai parlato di una lite o di un problema con qualcuno. Era solo amico del calcio e della famiglia.
Era appena compiuto 18 anni, era ancora un bambino. Era lontano da qualsiasi tipo di male. La cosa che mi fa più male è che non c'era spiegazione. Non c'era motivo per cui qualcuno avrebbe dovuto ucciderlo.
Mi sento distrutto, come tutta la sua famiglia. Non possiamo mai aspettare una cosa del genere. È la cosa peggiore che possa succedere. La mia spalla e i piedi sono stati rotolati in un incidente e non ho potuto restare per aiutare la mia famiglia in questo momento difficile.
La polizia dice che l'ipotesi più plausibile è che si trattasse di un gioco finito male, ma non so come sia potuto succedere. Era una persona che non faceva mai niente di male. Non c'era spiegazione, non c'era rancore. Era solo un bambino che era stato ucciso per niente.