Artigianato digitale: al CAD di Cava de' Tirreni l'innovazione è al servizio della tradizione
L'artigianato digitale rappresenta il miglior modo per sfruttare appieno le nuove tecnologie senza trascurare il valore del passato. Ci siamo recati al Centro per l'Artigianato Digitale di Cava de' Tirreni per scoprire come sia possibile creare vasi in ceramica grazie all'utilizzo della stampante 3D, ma non solo.
La macchina non ha un'identità o un'anima come una persona che trasforma un materiale vivente come la terra. A noi piace definirci “artigiani della tecnologia”. Abbiamo combinato tradizione e innovazione, motivo per cui dobbiamo padroneggiare la macchina, affinché la macchina trasmetta l'emozione che noi trasmettiamo attraverso gli strumenti digitali.
Ci troviamo al Centro per l'Artigianato Digitale di Cava de' Tirreni, un incubatore, un luogo dove artigiani, aziende e designer possono venire a conoscere le nuove tecnologie digitali. Ci sono artigiani qui che lavorano in modo tradizionale all'interno dei nostri spazi, ma utilizzano strumenti digitali per migliorare la qualità dei loro prodotti, nonché tutti gli aspetti di marketing e business, per raggiungere mercati non solo in Italia, ma a livello internazionale.
Il mio nome è Camilla Trezza, sono una fashion designer. Ho frequentato un corso di Advanced Design per Architettura e Artigianato, focalizzato specificamente sulla stampa 3D. Ho applicato la mia arte attraverso le nuove tecnologie e l'artigianato, e questo mi ha completata. Con la stampa 3D e la modellazione 3D, è molto più veloce, molto più pratico, quindi tutte le idee che studio posso mettere velocemente in pratica.
Sono Giuseppe Cicalese, un ceramista, e ho sempre cercato di sperimentare cose nuove. Il mio ruolo qui al CAD è quello di formare giovani che si avvicinano all'artigianato digitale, cercando di dare loro una base nelle varie fasi della ceramica tradizionale, affinché possano poi passare al lato digitale. La stampante dovrebbe essere un supporto per ciò che facciamo. Bisogna cavalcare le nuove tecnologie, non essere sopraffatti da esse. Da questo derivano pezzi che abbiamo creato insieme, come quelli in esposizione, dove c'è la parte tradizionale e la parte realizzata con la stampa digitale. Quindi il vecchio e il nuovo possono coesistere insieme.
Il progetto ArtistA rappresenta il punto di incontro tra artigianato e tecnologia. L'artigiano, attraverso un headset, può entrare in uno spazio dove può creare il proprio vaso in ceramica, ad esempio. Questo manufatto in ceramica può essere inviato a una stampante 3D, che lo stampa e lo realizza, quindi lo si progetta virtualmente e lo si trova nella vita reale. Chi l'ha provato ha detto: “Ah, posso farlo anch'io, è così facile!”. Non è solo uno spazio di coworking; è più come uno spazio di comaking, un luogo dove le cose sono create insieme.
Il Centro per l'Artigianato Digitale è nato da un'iniziativa di rigenerazione urbana resa possibile anche grazie all'utilizzo dei fondi di coesione europei. Lo spazio in cui mi trovo ora era un mercato del pesce, un luogo abbandonato dalla città che, grazie a questi fondi europei, è stato riportato in vita e dato un nuovo scopo. Non ti aspetteresti che esistano posti come questo, dove puoi effettivamente mettere le mani sull'artigianato, sperimentare con nuovi tessuti, nuovi materiali e anche esplorare nuove tecnologie come bracci robotici, stampa 3D o fresatura meccanica.
La nostra speranza è che gli artigiani vedano finalmente la tecnologia non come un concorrente, ma come uno strumento che amplifica le loro capacità e allarga i loro orizzonti. Il mio desiderio, la mia speranza è che questo tipo di modello possa in qualche modo raggiungere il maggior numero possibile di persone interessate e creative in tutta Europa.
