Asia Argento racconta la sua vita in un'intervista a La Stampa. A 50 anni, l'attrice è consapevole dei cambiamenti che interessano il suo mondo: “Adesso inizio a chiedermi cosa cambierà nel mio lavoro, nei rapporti, se riuscirò a trovare un compagno che mi voglia bene per quel che sono e a cui io possa voler bene davvero, uno con cui condividere… potrei anche scoprire di essere votata alla solitudine, perché sto talmente bene con i miei figli che forse non ho bisogno di altro. Tutte riflessioni necessarie, ma anche spaventose”.
Il suo futuro è incerto, ma ha una speranza: “Mi piacerebbe trovare un amico speciale, non so se definirlo un fidanzato, piuttosto una persona simile a me, un uomo realizzato. Ma è complicato…”. I suoi figli sono il centro della sua vita, e Asia li descrive come “un piccolo nucleo familiare” in cui sono uniti “anche in modo fisico”. “Sono cresciuta in una famiglia dove non c'era tanta affettività, i miei genitori si interessavano del mio lavoro, ma non di come stavo. I miei figli, invece, li ho sempre tenuti stretti, le coccole sono una cura, per me e per loro”.
L'intervista non lascia trasparire solo il lato domestico, ma anche quelli più difficili. Asia parla del padre, Dario Argento, che non ha alcuna intenzione di farsi chiamare nonno e che la sua unica preoccupazione è che lei reciti per lui della sua vita di donna e di figlia. “È una cosa che mi addolora. Avrei bisogno di un padre, ma sono anche abituata a non averlo. Da sempre. Ci sono ferite che non si rimarginano mai. In me, per esempio, la diffidenza, che avevo già, si è acuita. Non ho più voglia di sentirmi tradita, come spinta sotto un autobus. È anche un modo per autopreservarsi, per dare le proprie energie alle persone che le meritano”.
Asia ha anche un rapporto profondo con Vera Gemma, una delle sue migliori amiche, con cui condivide la passione per l'arte e la bellezza. “Si è vero, abbiamo avuto due padri importanti, belli pesanti, ma non è questo che ci ha uniti. Quello che ci lega, sin da quando eravamo piccole, è stata la commozione per la bellezza, per le poesie, l'arte. E poi siamo tutte e due molto timide, ci siamo create delle maschere da supereroi per proteggerci, ma, quando siamo insieme, non abbiamo mai avuto bisogno di metterle”.
Asia definisce se stessa una sopravvissuta, in grado di raccontare la sua storia e sperando che possa aiutare altri. “Spero che la mia storia possa aiutare altri, questa sarebbe la cosa migliore. Ho preso batoste anche a causa di me stessa, per scelte che ho fatto io, però mi sono ripresa e questo vuol dire che ci si può rialzare da tutto”. L'analisi le ha fatto fare molti progressi e Asia dice di essersi chinata a casa con altri terapeuti, ma “li ho mandati tutti a quel paese…”.