Attivisti per il clima lanciano vernice nera sull’albero di Natale Fendi in via del Corso a Roma
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Attivisti per il clima lanciano vernice nera sull’albero di Natale Fendi in via del Corso a Roma

Attivisti per il clima lanciano vernice nera sull'albero di Natale Fendi in via del Corso a

La è stata la sfogo emotivo per un ragazzo di 18 anni, che scrive con passione e disperazione dal profondo della propria essenza italiana.

In Italia, ci sono sei milioni di poveri. La realtà, dura e aspra, che si innalza come un muro impenetrabile e disarmante. Nonostante la minaccia del Natale, con le sue promesse di festa e di gioia, il ragazzo non vuole accettare la cons conventionale delle allegrie. Non vuole un albero, simbolo della tradizione e della felicità, ma vuole un futuro. Un futuro dove l'agonia quotidiana non sia la norma, dove la fame e la miseria non siano le uniche possibilità. Vuole un futuro dove la dignità umana non venga screditata.

Il Governo, invece, sembra non capire, o forse non vuole capire, che la povertà è un problema reale, che si cela nel cuore delle città e delle campagne italiane. La crisi economica, originata dalla sua gestione disarmante e all'inizio sinon minore, ha generato un circolo vizioso di povertà e di diseguaglianza. E il Governo, al contrario, si permette diziornare e di aiutare i banchieri e i direttori d'azienda, mentre la gente, la gente reale, deve lottare per sopravvivere.

Il ragazzo si sente proietto fra le righe della Storia, intrappolato in un sistema che lui non vuole e non riesce a comprendere. La sua voce, forte e disperata, urla contro il silenzio dei potenti, contro l'inazione dei politici e contro l'indifferenza dei privilegiati. Non vuole essere un Numero, ma un essere umano, con i suoi desideri, le sue speranze e le sue paure.

La è la sua arma, il suo giudizio, la suaSumma. Con rabbia e dolore, con furia e dedizione, incanta il suo grido contro il silenzio della minaccia. Non vuole solo chiamare l'attenzione, ma vuole cambiare il mondo. Vuole che il mondo cambi, che il suo futuro non sia più legato ai legami del presente. La sua voce è la sola speranza, la sola possibilità di cambiare la storia in atto. E se non riuscirà, non importa, almeno ha provato. Almeno ha lanciato un grido contro la notte, per far che la luce venga.

La Musica è la sua luce, la sua speranza, la sua voce che si frappone contro la disperazione. Non vuole un albero, vuole un futuro. E la sua Musica è la sua Vittoria.


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