Attivisti sulle navi della Flotilla attaccate in Tunisia: “Ci spostiamo verso un porto più sicuro”

Attivisti sulle navi della Flotilla attaccate in Tunisia: “Ci spostiamo verso un porto più sicuro”

Attivisti sulle navi della Flotilla attaccate in Tunisia: “Ci spostiamo verso un porto più sicuro”

A bordo della Family Boat si trova Tony La Piccirella, un attivista italiano che sta viaggiando sull’imbarcazione attaccata dentro il porto di Sidi Bou Said, in Tunisia, nella notte tra lunedì e martedì.
La Piccirella spiega: “Ieri ci hanno attaccato di nuovo, hanno attaccato l’Alma (battente bandiera britannica) allo stesso orario e con lo stesso metodo con cui avevano attaccato la Family (battente bandiera portoghese) l’altro ieri. Questa volta abbiamo reagito più in fretta, e non ci sono stati danni strutturali né feriti”.
Le attacchi non ci hanno scoraggiato. Abbiamo il sostegno di migliaia di persone in questo momento.
Proprio dietro di me, ci sono migliaia di tunisini che si stanno radunando con bandiere palestinesi sulla spiaggia in sostegno della flottiglia.
Questi attacchi ci uniscono e ci avvicinano ancora di più a Gaza.
Io ero a bordo di questa nave due notti fa.
Era quasi mezzanotte, mi trovavo sul ponte e ho visto un drone avvicinarsi alla nave.
Ho chiamato un amico per farlo vedere a un collega.
Abbiamo visto il drone librarsi sopra le nostre teste, a 3 o 4 metri di altezza.
Poi l’abbiamo visto avvicinarsi alla parte anteriore del ponte.
Ha sganciato un ordigno esplosivo che ha immediatamente incendiato la parte anteriore della barca.
C’era una grande fiamma, un grande incendio che abbiamo dovuto spegnere con l’aiuto degli estintori.
Posso mostrarvi i danni che sono stati fatti alla nave.
Questo è solo dopo molta pulizia.
Questo è quello che abbiamo.
Gli attacchi non ci hanno scoraggiato.
Abbiamo il sostegno di migliaia di persone in questo momento.
Proprio dietro di me, ci sono migliaia di tunisini che si stanno radunando con bandiere palestinesi sulla spiaggia in sostegno della flottiglia.
Questi attacchi ci uniscono e ci avvicinano ancora di più a Gaza.
Quindi, continueremo ad andare avanti.


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