AURORA MANISCALCO, LA FAMIGLIA NON CREDE AL SUICIDIO
L’antropologa e odontologa forense Chantal Milani ha commentato la misteriosa morte di Aurora Maniscalco, un’hostess palermitana deceduta a Vienna. La sua morte è stata classificata come suicidio, ma ci sono ancora molte incertezze e dubbi sulla vicenda.
Secondo il dottor Stefano Callipo, presidente dell’Osservatorio violenze e suicidi, il corpo della vittima può fornire molte informazioni importanti, ma è fondamentale considerare anche la vita della persona e gli eventi che l’hanno portata a compiere un gesto simile. La storia di ogni individuo è importante per capire come si è arrivati a un gesto suicidario.
La dottoressa Chantal Milani ha sottolineato l’importanza dell’autopsia e della tempestività nell’esecuzione delle indagini. Il tempo è fondamentale per non perdere informazioni importanti e per poter analizzare il corpo e le ossa della vittima.
L’avvocato Valerio Lombardi ha spiegato che la cooperazione tra le autorità italiane e austriache potrebbe essere complicata, ma che ci sono accordi che semplificano la rogatoria internazionale. Ha anche sottolineato che è importante considerare tutte le ipotesi e non escludere a priori la possibilità di un omicidio.
Il dottor Callipo ha sottolineato che la famiglia di Aurora ha il diritto di sapere la verità sulla morte della figlia e che è importante creare un contesto in cui sia possibile capire cosa è realmente accaduto. La madre di Aurora ha espresso pubblicamente il timore che il telefono della figlia sia stato sequestrato prima dell’accadimento e che ci siano state anomalie nella gestione del caso da parte delle autorità austriache.
In sintesi, la morte di Aurora Maniscalco è ancora avvolta nel mistero e ci sono molte incertezze sulla vicenda. È importante considerare tutte le ipotesi e non escludere a priori la possibilità di un omicidio. La famiglia di Aurora ha il diritto di sapere la verità sulla morte della figlia e è importante creare un contesto in cui sia possibile capire cosa è realmente accaduto.
