Autonomia differenziata, De Luca legge la pronuncia della Consulta e commenta così
La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che ha sancito alcuni principi fondamentali sulla legge Calderoni, che riguarda l'autonomia differenziata delle regioni. Il presidente De Luca ha commentato la sentenza, sottolineando che la Corte ha ritenuto incostituzionali alcuni punti della legge.
La Corte ha stabilito che la differenziazione per materie o ambiti di materie è incostituzionale, in quanto non si possono trasferire materie nel loro complesso, ma solo singoli aspetti o funzioni legislative. Ciò significa che non è possibile chiedere il trasferimento della Protezione Civile o di altre funzioni di carattere generale, ma solo di singole funzioni legislative.
Inoltre, la Corte ha stabilito che l'eventuale aggiornamento dei livelli essenziali di prestazioni (Lep) non può essere competenza del Governo, ma deve essere definito dal Parlamento. La Corte ha anche stabilito che la possibilità di modificare con decreto interministeriale le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali è incostituzionale.
La Corte ha anche affermato che partecipare alla raccolta dei tributi nazionali non è una cosa facoltativa, ma un dovere, in quanto previsto dall'articolo 119 della Costituzione. Ciò significa che lo Stato centrale deve avere le risorse per dare sostanza al Fondo di Solidarietà a vantaggio del sud.
Inoltre, la Corte ha stabilito che la legge di differenziazione non è di mera approvazione dell'intesa, ma implica il potere di emendamento delle Camere. Ciò significa che il Parlamento può intervenire e modificare l'intesa, anziché semplicemente ratificarla o meno.
Infine, la Corte ha raccomandato che le risorse destinate alle funzioni trasferite debbano venire non sulla base della spesa storica, ma prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e criteri di efficienza. Ciò significa che si supera la spesa storica, che ha favorito le regioni del nord, e si applicano regole uguali per tutti i cittadini italiani.
In sintesi, la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito alcuni principi fondamentali sulla legge Calderoni, che riguarda l'autonomia differenziata delle regioni. La Corte ha stabilito che la differenziazione per materie o ambiti di materie è incostituzionale, che l'eventuale aggiornamento dei Lep non può essere competenza del Governo, che la compartecipazione al gettito dei tributi erariali è incostituzionale, e che la legge di differenziazione implica il potere di emendamento delle Camere. La Corte ha anche raccomandato che le risorse destinate alle funzioni trasferite debbano venire non sulla base della spesa storica, ma prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e criteri di efficienza.