Avs contro le nuove giornate nazionali: “Ce ne sono già 89. Così vengono svilite quelle importanti”
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Avs contro le nuove giornate nazionali: “Ce ne sono già 89. Così vengono svilite quelle importanti”

Avs contro le nuove giornate nazionali: “Ce ne sono già 89. Così vengono svilite quelle importanti”

“Ecco, mio caro collega, oggi dimmi dispiace dover dire che non voteremo più a favore dell'istituzione di giornate nazionali. Ce ne sono già 89, troppo! E io credo che vengono svilite quelli importanti. Noi non voteremo più a favore di nessuna giornata, da ora all'inizio della legislatura. Dovete creare spazio per altre iniziative più serie. Questo, sia chiaro, non è un attacco alla relatrice che ha ispirato questo provvedimento. Le periferie, anzi, meritano un elemento di approfondimento. Ma onestamente, non lo faremo più. Non daremo mai più il voto favorevole, anche se ci fossero proposte. Finiranno, vedrete, il calendario non ci sarà più spazio per fare le giornate. Dobbiamo inventare nuove iniziative: mattine, pomeriggi, sere.

Ricordo che noi abbiamo approvato fino ad ora la legislatura con una cinquantina di giornate che istituiscono qualcosa. E ce ne sono cinquanta in arrivo, sul tema di argomenti molto significativi, come ad esempio la giornata nazionale del panettone italiano, la giornata nazionale della cultura motociclistica, la giornata nazionale del riciclo della carta, la giornata nazionale dei figli d'Italia, la giornata nazionale della ristorazione. Insomma, ne arriveranno molte in questi prossimi mesi e li voterò a favore di alcune, almeno all'inizio, però. Infatti, immaginavo che queste giornate avrebbero portato a un elemento di attenzione pubblica attorno a una questione seria.

Tuttavia, come è ovvio, queste giornate hanno una caratteristica di esclusività. In Italia è diventato straordinariamente importante la giornata della memoria, il 27 gennaio, attorno alla quale è stata costruita una narrazione straordinaria. Lo so, come ho detto spesso in questo aula, quando ero sottosegretario all'Istruzione, che in quel giorno si organizzano, per esempio, i viaggi della memoria, i treni e gli autobus dei ragazzi delle nostre scuole che vanno ad Auschwitz. È una cosa straordinaria, formativa e bella. Ma la giornata della memoria funziona perché interpreta un'unica, unica una unicità il 27 gennaio, tutti sanno che le scuole si fermano un giorno, non ci sono le lezioni normali, perché si discute di un grande fatto storico straordinario, attorno al quale bisogna giustamente anche costruire le coscienze.

Ma non vi viene il dubbio che istituire 89 giornate, come abbiamo fatto, rappresenti francamente anche uno spettacolo che si dà al paese? No, non è serio. 89 giornate significa 889 sedute parlamentari e, dunque, il Parlamento è obbligato a discutere di questo e non di cose più serie. Non voglio fare demagogia, ma semplicemente dire di stare molto attenti su questa cosa. Io, adesso, l'ho detto in maniera un po' scherzosa, ma il tema è molto serio. Se si svilisce il senso di una cosa importante come le giornate, si fa un danno enorme alle giornate nuove che saranno istituite e che, comunque, io non voterò più come ho annunciato. Soprattutto a quelle che già esistono, che sono veri momenti formativi per le coscienze di questo paese, e francamente a me pare questa una cosa molto sbagliata. Ecco perché annuncio in questo caso il voto di astensione e, opportunamente, per il futuro, un voto mai più favorevole all'istituzione di altre giornate, grazie.””


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