Balboni (FdI): “Meloni indagata su base di ritagli di giornale. Magistratura umilia la democrazia”
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Balboni (FdI): “Meloni indagata su base di ritagli di giornale. Magistratura umilia la democrazia”

Balboni (FdI): “Meloni indagata su base di ritagli di giornale. Magistratura umilia la democrazia”

“Balboni (FdI): “Meloni indagata su base di ritagli di giornale. Magistratura umilia la democrazia”, circa 3 mesi fa un magistrato, Senza Vergogna, comunicava ai suoi colleghi che era ancora più pericolosa di e bisognava fermarla, bisognava abbatterla. Questo non lo comunicava un politico nell'ambito di un confronto democratico, ma lo comunicava ai propri colleghi nella chat dell'Associazione Nazionale dei Magistrati. Ebbene, sono passati tre mesi e qualcuno si è incaricato di adempiere a quel mandato. Questo qualcuno manda un esposto contro il Presidente del Consiglio, contro il Ministro Nordio, contro il Ministro Piantedosi e contro il Sottosegretario Mantovano. E cosa porta come prova della sua denuncia? Letto dai giornali, porta come prova della sua denuncia, ritagli di giornale. Questi sono gli indizi a carico di tre-quattro massimi cariche del governo, in base ai quali un procuratore della Repubblica, sul quale già abbiamo conosciuto i precedenti e non mi sto a dilungare, decide di iscrive nel registro degli indagati il Presidente del Consiglio e gli altri colleghi. Bene, si dice. Ma è un atto dovuto, no? Cari colleghi, leggetevi la riforma Cartabani, che avete votato anche voi, anzi, più che altro voi, leggetevi l'articolo 335 del codice di procedura penale, come riformulato dalla riforma Cartabani. È in vigore da 4 anni. Avrete avuto il tempo di leggerlo. Cosa dice il nuovo comma dell'articolo 335, come riformulato dalla mega maggioranza di cui facevate parte? Dice, cari colleghi, che per iscrivere nel registro degli indagati un soggetto devono sussistere degli indizi, e gli indizi sono i ritagli di giornale, cari colleghi. Ora, è Perdonatemi, sto esprimendo la mia opinione. Allora, colleghi, lasciamo capire il presidente Balboni, che ringrazio, non ha bisogno di difese, ma capisco che i colleghi dell'opposizione si diano fastidio a citare un codice di procedura penale, perché la vogliono sempre e comunque interpretare a loro vantaggio. Ma la legge è uguale per tutti. Se fosse vero, cari colleghi, vorrebbe dire che ogni giorno dovrebbero iscrivere le procure d'Italia milioni di esposti di denunce, e invece giustamente fanno un vaglio discrezionale. Guardate, l'ha detto stamattina, anche il professore Celotto, che invitano anche voi in audizione, quando si parla di questi argomenti. Non è che lo dice il pericoloso Senatore Balboni. Quindi non è atto dovuto l'iscrizione nel registro degli indagati.

Certamente, poi, ai sensi dell'articolo 1, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 1 costituzionale del 1989, nel momento in cui il procuratore della Repubblica iscrive nel registro degli indagati un ministro, certo che deve comunicare al tribunale dei ministri, ma è l'atto discrezionale che ha compiuto e va censurato, perché non puoi iscrivere nel registro degli indagati il Presidente del Consiglio sulla base di ritagli di giornale e allora sembra di capire che l'atto dovuto sia, secondo la sinistra, iscrivere automaticamente indagare automaticamente un esponente di destra, come scavalcare e archiviare automaticamente un esponente di sinistra. Questo è l'atto dovuto. Secondo voi?

Allora, cari colleghi, concludo, perché non voglio rubare oltre il tempo. Il capogruppo del principale partito di opposizione in quest'aula ha parlato di umiliazione. Ebbene, sì, cari colleghi, c'è un'umiliazione del Parlamento. Certo, c'è un'umiliazione in Parlamento, è l'umiliazione che certa magistratura fa della democrazia e della sovranità popolare. Certi magistrati umiliano continuamente la e la democrazia. Questa è la vera umiliazione e l'esproprio della democrazia è reso manifesto e plateale dal fatto che oggi dovevano riferire su un fatto importante non lo possono più fare, perché la magistratura certa magistratura si è voluta sostituire al Parlamento e alla democrazia. Questa è la vera grande vergogna.”


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