Bandiere per la Palestina e polemiche per il gruppo queer ebraico: cos'è successo al Pride di Napoli
“Io non voglio un Pride che tace, voglio un Pride che grida non in nostro nome!”. Quando Gaia dal palco del Pride di Napoli pronuncia queste parole, è notte fonda. Il corteo ha attraversato la città non senza polemiche. Era impossibile immaginare non ci sarebbero state, visto il clima che aveva preceduto la manifestazione. Prima il viaggio in Israele del presidente della locale Arcigay Antonello Sannino e una spaccatura resa poi evidente dalle posizioni successive. Qualcuno, come l'associazione I – Ken ha deciso di disertare il Pride, altri di prendervi parte ma in modo critico. Non è mancato il gruppo ebraico queer Keshet Italia, contestato quando sale sul palco per “l'open mic”.
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