Barbero: “I risultati delle guerre spesso non hanno a che fare con le cause per cui sono scoppiate”
Ecco la riarticolazione del testo in italiano e senza introduzione:
“Barbero: “I risultati delle guerre spesso non hanno nulla a che fare con le cause per cui sono scoppiate”. Ecco un esempio molto recente: la seconda guerra mondiale, che iniziò quando Hitler invase la Polonia e divenne ben presto una guerra mondiale, visto che la Francia e la Gran Bretagna avevano promesso di aiutare la Polonia e quindi dichiararono guerra a Hitler. La Prima Guerra Mondiale scoppiò per difendere l'integrità territoriale della Polonia, quindi alla fine della guerra, la Polonia venne sposta di alcune centinaia di chilometri, perdendo alcuni territori e acquisendo altri, quindi, pochi mesi dopo l'inizio della guerra, la Polonia non contava più per nessuno. Ecco, già pochi mesi dopo, nascita di infiniti altri fili rossi che esistevano già prima, ma che la stampa non parlava o che non erano così evidenti, quindi, certo, ha ragione lui, in effetti.
E nella guerra c'è qualcosa che sfugge anche alla razionalità umana. Certo, però, noi storici ci interessiamo di più a come cominciano le guerre e a quali sono le cause, non a come si fanno finire e a come si sono finite. Hai ragione perfetta. Hai fatto un lungo elenco delle mie lezioni su come cominciano le guerre e su come vengono combattute le guerre, ti renderò conto che non ne ho fatto una per studiare come si finisce una guerra. Insisto sul fatto che hai ragione, e la stessa cosa dico che la pace non c'entra con gli stupefacenti, quindi in realtà dobbiamo dire che anche i trattati di pace c'è una vasta storiografia.
Ecco un esempio, LM si pronuncia, disse: “Gli storici studiano veramente l'argomento” (e io tecnicamente non esisteva ancora la teoria della cronaca storica, ma ovviamente c'era Whig-ismo), ma su quali sono le cause della guerra, gli storici non possono fare predicizioni: quando Hitler invase la Polonia, non ci fu un singolo storico che predisse che ciò avrebbe portato a una guerra mondiale. Ecco, esattamente, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Polonia è stata divisa in zone di occupazione delle potenze anglo-sovietiche e americane, e alla fine, il trattato di pace di Potsdam, che stabiliva le condizioni di pace, ha stabilito che la Polonia perdeva alcuni territori a favore dell'Urss e dell'Ungheria.
La pace, o meglio, la fine della guerra, è un argomento studiato dagli storici, ma non sempre è facile. No, a meno che non si tratti della pace di Westfalia del 1648, quando la Pace di Vestfalia stabilì le condizioni per la fine della guerra dei trent'anni. In questo caso, si trattò di un trattato istitutivo, ovvero un trattato che fondava un quadro giuridico, in cui i principi territoriali erano stati smantellati e ristrutturati per lasciare spazio a nuovi Stati e a nuove potenze.
Intellettuali come me e storici come te sapete che i trattati di pace sono oggetto di studio, ma ciò non significa che siano oggetto di sintesi. In effetti, lo studio dei trattati di pace è complesso e articolato, e gli storici sono anche interessati a come le guerre finiscono, ovvero come gli Stati reflections sulla posizione della Pace.
Ecco, si tratta di un argomento molto più alto ed emozionale di come cominciano le guerre, eppure gli storici studiano entrambe le cose. Ecco, purtroppo, tipicamente le guerre finiscono con la vittoria di una delle parti opposte, ma ciò non è sempre vero. In effetti, ci sono stata intere storia di guerre che non hanno avuto un'origine ideologica, ma solo economiche o politiche. Ecco, il fine della guerra è spesso pesante e difficile da raggiungere, e gli storici studiano come gli Stati hanno raggiunto il loro fine.
Intellettuali come me e storici come te sappiamo che l'importante è studiare come le guerre finiscono, ma nonostante ciò, gli studiosi di storia studiano anche come le guerre cominciano, come si sono mosse, come si sono combattute e come si sono finite. Si tratta di un argomento tutto complesso e articolato, e gli storici hanno tanto di questo argomento da studiare. Per amore della pace, per amore dell'umanità, per amore della civiltà, gli storici studiano come le guerre finiscono, ma non solo.”
