“Basta prenderci in giro, ce ne andiamo”: la clamorosa protesta del M5s in Aula
“Ecco la clamorosa protesta del M5s in Aula: ‘Basta prenderci in giro, ce ne andiamo'. No, io non devo sollevare nulla perché ha ragione lei, gli argomenti sono stati tutti esauriti e questa è una questione strettamente politica, soprattutto perché non c'è nemmeno la disponibilità di dialogare. Quando viene negata la disponibilità del dialogo, quando anche un piccolo sforzo per venire incontro alle opposizioni viene negato, è come se ci si volesse affermare la propria personalità parlamentare. Noi siamo stati abituati ad affermare la nostra personalità e la nostra identità tramite le proposte e le leggi che abbiamo sempre fatto a beneficio di questo paese, non sfidando le opposizioni quando eravamo in maggioranza. Se proprio questo è l'unico modo che si ha per affermarsi, ha ragione lei, le argomentazioni sono finite e visto che questa è semplicemente una provocazione politica.
Sul piano tecnico, lo hanno spiegato benissimo i colleghi, poteva andare diversamente. Allora, io non so per chi voi ci avete preso, noi siamo persone serie, non veniamo qui a premere tasto rosso senza la possibilità di poter argomentare politicamente per chi è dentro e per chi è fuori. Preso atto di questa indisponibilità, preso atto di questa mancanza a nostro avviso di serietà, noi persone serie non staremo qui dentro a premere, ma ce ne andiamo. Perché tanto tenete conto di una cosa: noi andiamo via, ma il vuoto che resterà in quest'aula è fatto dalla nostra maggioranza.
Grazie, Silvestri, colleghi, per favore passiamo all'esame dell'articolo 1, onorevole Foti, prego. E allora, onorevole Foti, prego, avevo compreso male l'appello del collega Silvestri quando ha detto ‘è un fatto politico' e quindi bisognava parlare di politica. In realtà, tutti sono intervenuti sul richiamo al regolamento ed era giusto dare una risposta sul richiamo al regolamento. Evidentemente, non vi è un interesse al dibattito politico a riguardo, perché se si pone una questione e già si decide indipendentemente da andarsene, avendo ben chiaro che l'aspetto tecnico non poteva essere perseguito.
Vorrei spiegare molto brevemente la ragione. Quello che si chiede o si chiedeva era la riunione del comitato dei nove, ma il comitato dei Nove non è competente per riammettere emendamenti. Può fare nuovi emendamenti a nome della commissione, ma c'è un piccolo particolare: se fa emendamenti a nome della commissione, è evidente che vi deve essere il parere favorevole poi sull'emendamento della commissione stessa.”