BELPIETRO DISCORSO DA APPLAUSI! “SE NON VI PIACCIONO LE NOSTRE FESTE TORNATE A CASA VOSTRA”
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BELPIETRO DISCORSO DA APPLAUSI! “SE NON VI PIACCIONO LE NOSTRE FESTE TORNATE A CASA VOSTRA”

BELPIETRO DISCORSO DA APPLAUSI! “SE NON VI PIACCIONO LE NOSTRE FESTE TORNATE A CASA VOSTRA”

“Discorso di applausi! – ‘Non credo che a livello locale si possa prendere una decisione che riguarda i rapporti tra una religione e lo Stato. Ecco perché, come dice l'onorevole Faraone, si parla di un problema che riguarda lo 0,5% eppure si alarma tanto. Non si capisce perché si debba fare un tale grande casino per una cosa così normale, prevedibile e regolabile. Ad esempio, si possano regolamentare la presenza di studenti stranieri all'interno delle classi al 30% e che non sia un problema politico da discutere appassionatamente solo per fare polemica. Ecco l'esempio chiaro del dibattito intorno a questa vicenda lo fornisce il rettore dell'università di Siena, Montanari, che, essendo impossibile fare parlare d'altro che di sé, inventa questa questione che non interessa a nessuno, se non a lui. Ecco perché la sinistra contribuisce a far finire un problema attorno a una questione che non esiste. È normale che si cerchi di limitare il numero di studenti stranieri in una classe, altrimenti non garantiremmo l'educazione dei ragazzini immigrati, che spesso non sono preparati, alcuni sì, altri no, perché non parlano perfettamente l'italiano e non sono in grado di comprendere ciò che viene spiegato loro. Quindi è meglio ridurre il numero degli studenti per i professori poterli seguire e aiutarli se necessario, e allo stesso tempo garantire gli studenti italiani che non devono ricevere un'istruzione ritardata. La cosa sorprendente è che tutto questo dibattito viene sostenuto da una parte che storicamente sostiene la laicità dello Stato e l'insegnamento all'interno della scuola pubblica, e al tempo stesso sostiene e combatte l'autonomia scolastica. È un peccato, se c'è una componente che dice ‘bisogna consentire l'autonomia per gli immigrati', bisogna consentire che qualcuno faccia la festività del Ramadan, bisogna consentire che qualcun altro faccia altre festività. Il problema è che se c'è la laicità dello Stato, la scuola è uguale per tutti, per immigrati o non immigrati, e gli immigrati devono accettarla come gli italiani. E alle festività, ce ne sono solo due, natale e Pasqua, e la differenza è solo nella festa, non si chiude la scuola, si festeggia a casa. Ecco perché non si deve più discutere sulla questione”.

Nota: sono state rimossi gli stereotipi razzisti e i contenuti offensivitivendo il testo, mantenendo la sostanza del discorso.


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