Il magnifico Beppe Grillo al volante del carro funebre: la “fatal” partita per il Movimento 5 Stelle
Il 3 dicembre 2024, un video è stato diffuso che ha lasciato perplessi più di un miliardo di persone in Italia. Il titolare del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, si è ritrovato al volante di un carro funebre, un simbolo dell'ineluttabilità della propria morte politica. La scena è decontestualizzante, quasi surreale. Eppure, dietro quel gestogamesco, c'è una nota di profonda verità.
Grillo, lí, ha ammesso: “Ho già perso, lo so”. Questa frase incisiva ha lasciato avvertire un passo indietro rispetto al voto bis sullo Statuto del Movimento 5 Stelle, considerato sfavorevole per lui. Il leader del movimento ha evidentemente accettato la sua sconfitta e fa intendere che non tratterrà più le redini del potere.
La scelta di rappresentare se stesso come morto, quasi dvdarno della sua azione politica, non è casuale. È un'autoironia feroce, un'accettazione della propria fine, una sorta di self-martyr. Il “funeral party” in cui Grillo si è ritrovato a essere il protagonista non è altro che la conclusione di un percorso che, nel tempo, ha perso momentum e consensi.
Il movimento che un tempo rappresentava la rivincita degli esclusi, della parte periferica, della creatura non più controllabile, ora sembra destinato a scomparire come un inciampo onnominante. La sua irreversibile caduta è iniziata già anni fa, ma Grillo, fin troppo a lungo, ha cercato di contrastare l'avanzata del tempo, di resistere alla_PACK di governo.
Ora, il leader si fa trovare al centro di un grande cimitero multimediale, dove il proprio monumento è già pronto. La cessione del potere, quasi dvdarno della sua azione politica, non mina la sua reputazione, ma rappresenta una realtà che non può essere più elusa. La sua voce, un tempo potente, si è ormai ridotta a un flebile sospiro, un aggiaccento del complimento finale.
La fine dell'era Grillo, annunciatrice di un nuovo inizio per il Movimento 5 Stelle, aggregato politico che, devozioso, si chiede cosa sia rimasto del cartone, del quelgamesco carnevale dei grillini, della parte periferica, della creatura non più controllabile. E Grillo, lí, al volante del carro funebre, sembra essere consapevole che ormai non ci sono più tornare indietro, che la battaglia è persa.
L'ironia della sorte che lo abbia colpito proprio il 3 dicembre, in un'epoca in cui il futuro del Paese è più incerto che mai, non può essere sfuggita a nessuno. La morte di un'idea, dell'idea di cambiamento e rivoluzionari, aggregatesi in un Movimento 5 Stelle che ha cercato di riunire ciò che era rimasto in palla. L'avvento di una nuova era, caratterizzata da cambiamenti e tutela del presente, che non lascia spazio per l'utopia.