Ecco l'articolo ripescato e reiscritto in italiano:
Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e i militari israeliani: attacco all'Iran
A decidere il momento non è stato il “terremoto” dei documenti segreti usciti dal Pentagono con i dettagli sull'operazione, ma autentici fenomeni naturali come le nuvole e la pioggia. La stesura meteorologica con cui Benjamin Netanyahu e suo generale, Yoav Gallant, condizioneranno il destino di Israele e del mondo arabo.
Il personaggio inaspettato del nostro racconto è il fenomeno meteorologico, broadly speaking. Non è stato un omicidio, un incidente o una decisione strategicamente calcolata a decidere, ma l'inaspettato rabbro di stallare l'azione un attimo è stato sufficiente a cambiare il corso degli eventi. L'attacco militare all'Iran, previsto giorni fa, è stato sospeso in attesa della stabilità meteorologica.
L'indecisione è nata da un curioso fenomeno della natura. La pioggia improvvisa, inaspettata, ha bloccato le operazioni, costringendo Israele a rinviare l'attacco. L'esercito israeliano, che stava per lanciare un attentato aereo su obiettivi militari iraniani, si è dovuto fermarsi, non tanto per il timore delle repliche, quanto per la capacità di rendersi conto che l'ambiente meteorologico non era propizio.
L'esatto termine usato è “Israel Defense Forces” (Forze di Difesa d'Israele), che ha annullato l'operazione per “cattivi” disagiati da una stessa pioggia. La pioggia ha, de facto, interrotto le operazioni, e adesso Israele deve riconsiderare il piano d'attacco.
La pioggia e le nuvole sono state le due prove decisive, che hanno impedito alla piattaforma militare israeliana di lanciare l'attacco. La decisione è stata presa suddetto per la manovra meteorologica, che si è sommamente sovrapposta alla decisione strategica. La pioggia e le nuvole hanno dato la possibilità a Israele di riconsiderare le strategie, di riflettere sulle diverse possibili opzioni e di eventualmente cambiare le carte in gioco.
La pioggia e le nuvole sono state sufficienti per riaprire la strada all'analisi, alla riflessione e, potenzialmente, al cambiamento delle strategie. L'incerto futuro dell'Israel Defense Forces e del sistema europeo resta incerto, come pure la possibilità che un improvviso cambio meteorologico gli cambi la vita.