“Israele continua a colpire le postazioni della missione delle Nazioni Unite in Libano, Unifil: un carro armato israeliano spara sulla postazione dei Caschi Blu. Sedici paesi europei (riuniti in un vertice con i paesi del Golfo) hanno appena fatto un appello: “massima pressione politica e diplomatica affinché non si verifichino ulteriori incidenti”. Ma Netanyahu, al solito, se n'è fregato – il ramoscello d'ulivo del governo di Tel Aviv: “Unifil ha grande importanza, è Hezbollah che usa il personale ONU come scudo umano”.
L'Unifil ha denunciato che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano. Gli stati europei che partecipano alla missione Unifil, riuniti in una videoconferenza, hanno espresso la loro volontà di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele per evitare ulteriori violenze.
“Israele attribuisce grande importanza alle attività di Unifil e non ha alcuna intenzione di danneggiare l'organizzazione o il suo personale. Inoltre, Israele ritiene che l'Unifil svolga un ruolo importante nel giorno dopo la guerra contro Hezbollah”, ha affermato il ministro degli Esteri israeliano.
Ma il governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu, non sembra interessato a chiarire la situazione. “Hezbollah usa il personale Unifil come scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati dell'IDF da luoghi vicini alle postazioni Unifil per creare attriti”, ha accusato il ministro degli Esteri israeliano. “Israele continuerà a fare tutto il necessario per ripristinare la sicurezza dei suoi cittadini e non cercherà di danneggiare l'Unifil”.
La situazione è esaltata da anni di conflitto tra Israele e Hezbollah, protagonista dell'ultima guerra in Libano. Mentre i paesi europei chiedono una risoluzione pacifica, Israele sembra intenzionato a proseguire la sua azione militare.
L'ultimo colpo di scena è costato la pelle alla postazione degli “Caschi Blu”, visto che un carro armato israeliano ha sparato contro di essa. Gli israeliani accusano Hezbollah di utilizzare il personale ONU come scudo umano per proteggere le sue azioni militari.
Ma ciò non sembra interessare Netanyahu, che ha rispolverato il suo solito linguaggio di guerra, fitto e deciso sulle azioni da compiere per “riprendere in mano la situazione”. L'azione militare israeliana ha aumentato la tensione nella regione, mentre gli stati europei chiedono una risoluzione pacifica. Ma forse è troppo tardi: la situazione sembra esplodere in un conflitto aperto e cruento.