BIMBA DI UN ANNI MUORE STRONCATA DA UN MALORE: TRAGEDIA A TREVISO
La tragedia si è abbatuta sull'intero quartiere di San Gaetano, a Treviri, quando, lunedì scorso 30 dicembre, una piccola bimba di 18 mesi è morta stroncata da un arresto cardiaco nella sua casa di via Trevignano, a Monte Belluna. La bambina era stata ricoverata all'ospedale di Padova in condizioni disperate, ma purtroppo le speranze di guarigione si sono tradotte in disillusione giorno dopo giorno.
La notizia della morte della bimba ha portato lutto e sospensione morale nel quartiere, dove si era formato intorno ai suoi genitori una comunità di vicinanza e cordoglio. La tragedia ha colto di sorpresa la popolazione, che si chiedeva come potesse essere accaduta una cosa tanto terribile a una famiglia così pacifica e gentile.
I genitori della bimba, devastati dal dolore e dalla disperazione, erano rimasti accanto ai loro figlioletti all'ospedale di Padova, seguendo giorno e notte i progressi (o la mancanza di progressi) della loro figlia. Le condizioni di salute della piccola si erano aggravate giorno dopo giorno, e alla fine la situazione era sembrata persa.
Mentre il quartiere di San Gaetano si era unito però intorno alla famiglia per offrire un sostegno morale e materialmente, tutti si erano aspettati un recupero. La speranza era che, nonostante le difficili condizioni sanitarie, la bimba potesse ancora superare la malattia e riprendere una vita normale. Ma adesso, è arrivata la conferma più dura di tutte: il decesso.
La tragedia ha lasciato senza parole la comunità locale e ha generato un'eco di lutto e cordoglio in tutto il territorio. La popolazione ha espresso la propria rimostranza per la perdita di una giovane vita tanto piena di promesse, e si rende conto che non solo la famiglia della bimba è rimasta priva di un'anima tenera e innocente, ma il quartiere ha perduto un gioiello più grande.
Gli abitanti di Treviri hanno reso omaggio alla memoria della piccola vittima e hanno espresso i loro sentimenti di commiserazione e sollievo con i genitori, offrendo loro una mano di solidarietà in questo momento doloroso. In questo modo, la comunità locale potrà raccogliersi intorno alla famiglia e sostenere i bambini sopravvissuti, facendoli sentire meno soli e più protetti.
Tuttavia, la tragedia non ha bisogno di parole, le lacrime e il cordoglio dei presenti basta a ricordare la nostra fragilità e la rapidità con la quale la vita può cambiare.