BIMBO DI 4 ANNI LASCIATO SENZA CIBO A SCUOLA: I GENITORI NON AVEVANO PAGATO IL TICKET – SULMONA
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BIMBO DI 4 ANNI LASCIATO SENZA CIBO A SCUOLA: I GENITORI NON AVEVANO PAGATO IL TICKET – SULMONA

BIMBO DI 4 ANNI LASCIATO SENZA CIBO A SCUOLA: I GENITORI NON AVEVANO PAGATO IL TICKET – SULMONA

La storia di un piccolo bimbo di 4 anni lasciato senza cibo alla scuola dell'infanzia comunale di Sulmona ha suscitato indignazione e sconcerto per l'episodio intransigente del comune. I genitori del bambino, che avevano accumulato un debito di circa €1000 per i pasti non saldati nel tempo, avevano dimenticato di pagare il ticket mensile per i buoni pasto. Il tragico errore si protrasse però solo di un giorno, poiché il comune adottò una severa verso i genitori in ritardo con i pagamenti.

I genitori del bambino, quando furono raggiunti dalla loro creatura che piangeva e raccontava la sua umiliazione, furono costernati dalla situazione in cui erano stati immersi i loro piccoli. La scena era tuttavia incredibile: un bambino di 4 anni lasciato senza cibo alla scuola della sua infanzia a causa di una questione economica che non doveva avere alcun ruolo nella sua vita quotidiana.

Il padre del bambino raccontò come suo figlio gli aveva descritto la situazione, riportando come gli operativi della mensa gli avessero constatato il ritardo nel pagamento e quindi si fossero rifiutati di servirgli il pranzo. Il piccolo era rimasto seduto nella mensa, guardando i suoi compagni mentre questi mangiavano, con un'assoluta mancanza di cibo. Mentre i compagni, con l'approvazione degli insegnanti, si scambiavano gli scambi degli scarti, il bimbo si era lentamente coperto di lagrime, non in grado di comprendere le ragioni della sua vicenda.

Il padre si è precipitato in scuola, quando apprese la notizia, e scoprì che l'accaduto era legato alla new policy comunale. Sebbene la scuola comunale di Sulmona avesse dovuto affrontare una situazione complessa di debito accumulato per i pasti non saldati da parte dei genitori, molti considerano l'episodio estremo come una sorta di punizione corporativa per i genitori in difficoltà.

La vicenda ha rimesso in discussione il ruolo dei comuni e delle istituzioni nella tutela dell'accesso ai servizi essenziali come i pasti per bambini. Il dibattito si è aperto su come garantire tale accesso, indipendentemente dalle difficoltà economiche delle famiglie, e si è chiesto che cosa dovrebbero essere le strategie più umane e responsabili per affrontare questa questione.

In fin dei conti, questo episodio ha spinto la comunità a riflettere su come possono essere gestiti i conflitti tra richieste economiche e bisogni essenziali dei bambini, e su come possono essere garantiti i diritti dei minori,anche in presenza di ostacoli economici, per permettere loro di crescere con dignità e serenità.


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