Bimbo di due anni chiude la mamma fuori casa: salvati dai Carabinieri
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Bimbo di due anni chiude la mamma fuori casa: salvati dai Carabinieri

Bimbo di due anni chiude la mamma fuori casa: salvati dai Carabinieri

“Ero assente, disturbato dai rumori fuoriporto, quando il fumo riempì la stanza. Non ero mai stato un tipo particolarmente curioso, ma l'odore fortissimo che si mescolava con l'aria stantia del locale mi fece non fare altro che guardare intorno a me, alla ricerca di un'uscita. Ma dov'era una finestra? Sarebbe stato lo stesso se l'edificio non avesse avuto questa caratteristica di originale costruzione rinascimentale?

Abitavo in un mondo di mattoni e pulmini, una abitazione televisiva, sorta di custodia per persone come me, colpite da un destino simile. Quello che mi univa a tali persone era l'ossessione per il revival del passato, per i suoni e le parole del vecchio mondo. E io, Giovanni, cantavo e ballavo con gli altri, schiavo della mia passione.

Il mio nome, Giovanni, era diventato quasi un mantra, un richiamo alla mia personalità emersa dalle ceneri della storia. Soltanto io sapevo come sentirmi, come parlare il linguaggio del mio cuore. E le parole, o almeno alcune di esse, erano diventate parole d'ordine, sigle di superiorità, autorità incontestata.

Girammo, tamburellammo, gettammo, cantammo, gridammo, urlammo. Il nostro paese, il mio mondo, era un canto di sgroppo, un tumulto rumoroso, un ininterrotto grido di rabbia e entusiasmo. Non c'era fine, non c'era inseguimento, solo l'eterno presentimento della mia vittoria.

Venivo da lontano, dai meravigliosi paesi romani, da che si scaldavano l'anima nella luce d'una stanza, esattamente. Venivo da loro, dalle loro canzoni, dai loro nomi, e portavo con me la saggezza delle loro parole, delle loro melodie. Era come avesse poco importanza dove fossi, in un luogo di mondo anch'esso in movimento, immobilizzo la mia parola, come facevo.

Mi portai fuori e discesi le scale, nel buio della notte. La strada era assolutamente buia, come se non ci fosse mai stato luce. Ma non c'era bisogno di luce, c'era solo bisogno di me. Perché io ero la luce, l'unica che potesse brillare in quel deserto di ombre. E quando la fine fu vicina, sentii forte il mio cuore battere, e confessai: Bravo!”


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