“Bisogna essere un po' sinistroidi, con le boiserie anche nel cu**o per essere riconosciuti come attori in Italia”: Michele Morrone contro il “circoletto” romano
“Il cinema? Un circoletto: lavorano sempre gli stessi”. Le parole di Giuliana De Sio, rilasciate a “Belve” nel 2018, sono tornate alla ribalta nuovamente ieri sera, martedì 20 maggio, durante l'intervista di Michele Morrone, sempre nella stessa trasmissione. L'attore, diventato famoso nel mondo grazie al film di Netflix “365 giorni”, ha raccontato delle difficoltà che ha riscontrato a sbarcare il lunario nel nostro cinema. Ma il motivo c'è.
“Qui in Italia è come se, per essere riconosciuti come artisti, come attori, uno deve avere un po' l'aria del poeta maledetto, che si fa la canna, che c'ha il teschio in mano. Sai, questi attori un po' sinistroidi, con le boiserie anche nel culo. Io non sono quello e non me ne importa nulla”, ha dichiarato…