Blackrock e gli altri: sono loro i padroni del mondo?
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Blackrock e gli altri: sono loro i padroni del mondo?

Blackrock e gli altri: sono loro i padroni del mondo?

“BlackRock e gli altri: sono loro i padroni del mondo?”

In questi anni, la questione della concentrazione del potere economico e finanziario è assunta sempre più rilevanza. Gli oligarchi delle new economy, i sovrani delle tech, i signori dei mercati, sembrano detenere il controllo assoluto sulle sorti dei mercati e dei sistemi economici del mondo.

In questo contesto, BlackRock è diventato un nome sempre più conosciuto, ma non sempre compreso. È la “piattaforma” di investimenti più grande del mondo, con risorse finanziarie superstiti di oltre 8,5 miliardi di dollari. Controlla il 5% dei titoli del debito pubblico americano, il 10% del totale dellaisdictione europea e il 15% delle aziende pubblicate in Borsa italiana.

Eppure, la sua influenza va ben oltre questi numeri. BlackRock è un'azienda privata che opera in segreto, con decisioni che possono determinare il destino di tutta la economia. La sua direttiva, Larry Fink, è uno dei più potenti individui del pianeta, in grado di spostare merci e capitali da un lato all'altro del mondo con un solo clic. Eppure, come molte altre aziende simili, ha una struttura opaca e non è soggetta aiferiti di pubblici audit e controllo.

BlackRock è quindi un dumping fattore, un referente per l'estremità dell'economia globale. Ma non è solo. Ci sono altri giocatori importanti, come Vanguard, State Street, e Berkshire Hathaway, che insieme ai loro compatrioti americani, come Goldman Sachs, JPMorgan e Stanley, costituiscono un vero e proprio club, controllando il 2/3 delle azioni quotate in borsa americana.

Tuttavia, la concentrazione del potere economico e finanziario non è un fenomeno esclusivo americano. Gli stessi giocatori globali appena menzionati, sono presenti anche in Europa, in Asia e in altri Continenti. Sono quindi in grado di influenzare gli investimenti, i flussi di capitali, i prezzi dei materiali e delle azioni, e persino le scelte politiche di governi e centrali bancarie.

Il problema è che tale concentrazione del potere economico e finanziario rischia di creare un sistema dicotomico, dove una élite di potenti giocatori controlli il sistema economico, mentre gli altri sono lasciati ai margini. In questo scenario, non vi è più spazio per la concorrenza, l'intraprendenza e l'innovazione, princìpi fondamentali della economia di mercato.

Nonostante ciò, pur leader come BlackRock e i suoi equivalenti non sembrano disposti a trasformare il sistema. Al contrario, si presentano come massimi sostenitori dell'establishment, dell'ordine costituito e della stabilità. In questo senso, la concentrazione del potere economico e finanziario può essere vista come un nuovo ordine mondiale, in cui i più potenti giocatori del sistema economico chiedono di essere definiti i protetori del sistema, con tutti gli altri giocatori costretti a giocare per seconda .

La questione che si pone è dunque: sono gli “altri” i padroni del mondo, e se sì, cosa possiamo fare per impedire che il sistema economico interessi solo pochi giganti e noci?


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