Bologna, viaggio tra gli alluvionati alla vigilia del voto. “Non abbiamo fiducia nelle istituzioni”
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Bologna, viaggio tra gli alluvionati alla vigilia del voto. “Non abbiamo fiducia nelle istituzioni”

Bologna, viaggio tra gli alluvionati alla vigilia del voto. “Non abbiamo fiducia nelle istituzioni”

“Bologna, un viaggio tra gli alluvionati alla vigilia del voto. Non abbiamo fiducia nelle istituzioni”, sembra che abbia avuto una guerra. Qui, sì, è arrivata fin qui e da lì che è esondato il fiume, quindi proprio da lì ha spaccato gli argini e ha iniziato a esondare. Questo cortile è diventato di fatto una piscina. Allora scendiamo nei cantini e guardiamo come erano i contatori, completamente sommersi, cioè l'acqua era arrivata fino a qui. Ho sentito una deflagrazione enorme, come se fosse stata una bomba. “Quando è successo è arrivata l'acqua da lì”, ha detto. “Questo è il fiume che è venuto dentro, questo è ciò che c'era a quest'ora dentro il nostro negozio. Tutto il resto era galleggiante, tutto questo…”

Sono passati 20 giorni dall'evento più sconvolgente della mia generazione. La prima sensazione è stata di commozione forte, perché ci si è preoccupati poco di chi ci fosse accanto, ma ci si è uniti. Ragazzi, , non inquadrati in nulla, che venivano a chiederti subito la mattina alle 7: “Hai bisogno?”. Non c'erano persone, eravamo ancora qui, nel fango. Ci siamo auto-gestiti, in fondo. Ma mi sembra abbastanza incredibile il fatto che, comunque, qui non si sia vista la presenza delle istituzioni.

Ma quali istituzioni? Ho 83 anni e ho votato tutti i partiti, destra e sinistra, centro e adesso, dopo quest'alluvione, questa alluvione… eh, ho pensato di non andarci più, ma io non voto. Non voterò, sicuramente. Già avevo poco fiducia prima, ma adesso proprio… non voto più.

Secondo me, ci sono una rincorsa tra responsabilità, colpo della Regione, colpo del governo, colpo della provincia, del comune. Sono tutti responsabili, un rincorsa di responsabilità da un ente all'altro e tocca a questo e tocca a quel, tocca a me, tocca a te, e non tocca mai a nessuno, l'unico che tocca siamo noi.

Avresti voluto vederli Spa, a voi, ma probabilmente… probabilmente sì. Ora, indubbiamente, non è quel fondamentale lavoro che dovrebbero fare senza ombra di dubbio. Però non mi sarebbe dispiaciuto vedere anche per un'ora, per un gesto e basta, quello di dire: “Io comunque mi sporco con voi, perché comunque questa è anche la nostra città”.

Quello che dovrebbe fare la è cercare di darci un esempio e cosa che invece, purtroppo, in queste situazioni avviene. Al contrario, nel senso che poi l'esempio lo continuano a dare i cittadini. Secondo me, la può prendere spunto da queste cose, nel senso che l'emergenza climatica non è un tema ideologico, non è un tema politico partitico, è un tema in cui l'unione fa davvero la forza. Noi ci siamo resi conto che lo diciamo sempre nel fango, se tutti uguali siamo tutti uguali e quindi non ci interessa il colore che sei politico o di altro tipo. L'importante è che tu stia dentro la risoluzione del problema in maniera unita.”


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