Bomba contro Ranucci: la solitudine di chi difende la democrazia

Bomba contro Ranucci: la solitudine di chi difende la democrazia

Bomba contro Ranucci: la solitudine di chi difende la democrazia

Un attentato dinamitardo ha colpito l'auto del noto giornalista d'inchiesta italiano Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione “Report”, a Pomezia. L'esplosione, causata da un chilo di esplosivo, ha danneggiato anche l'auto della figlia di Ranucci, che era passata da lì solo 20 minuti prima, e ha colpito la casa accanto. Ranucci, che vive sotto scorta per minacce mafiose, ha denunciato un clima di isolamento e delegittimazione nei suoi confronti e del suo lavoro.

Nonostante le condanne ufficiali dell'attentato da parte dei principali politici di maggioranza, Ranucci ha sottolineato che negli ultimi anni ha ricevuto varie minacce e ha subito violenze, senza essere adeguatamente protetto dalla maggioranza al governo. Ha anche denunciato il taglio di puntate del suo programma nonostante gli ottimi ascolti e lo spionaggio di cui è stato oggetto.

La Procura antimafia di ha aperto un'indagine sull'attentato. Il caso ha sollevato un dibattito sulla libertà di stampa e sulla tutela dei giornalisti in Italia. Il direttore di “Report” ha sottolineato l'importanza di superare il clima di delegittimazione e denigrazione che per anni è stato alimentato nei confronti dei giornalisti e di iniziare a tutelare chi viene minacciato per il solo fatto di raccontare la verità.


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