Boschi: “Su Ventotene ennesimo show dell'influencer Meloni. Non è più alla Garbatella”
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Boschi: “Su Ventotene ennesimo show dell'influencer Meloni. Non è più alla Garbatella”

Boschi: “Su Ventotene ennesimo show dell' Meloni. Non è più alla Garbatella”

"Boschi: "Su Ventotene ennesimo show dell' Meloni. Non è più alla Garbatella"

La presidente del Consiglio Meloni ci ha offerto un nuovo spettacolo. Non è stato l'ennesimo show dell'influencer, non è più diretta alla Garbatella, ma alla testa del Paese. Prima di prendere la pausa, abbiamo assistito all'ennesimo show dell'influencer Meloni, caratterizzato da interventi vuoti e privi di contenuti.

Dopo un'intervista priva di contenuti, la Meloni ha attaccato il manifesto di Ventotene, un attacco che si era preparato giorni prima, con i giornalisti amici nella stampa e sulle trasmissioni televisive. Questo attacco serve alla Meloni per essere in primera plana sui giornali di domani e sui siti web, anziché sulla divisione della maggioranza o sulla mancanza di una chiara visione per il Consiglio europeo. Dimenticando che non è più alla Garbatella, ma al Parlamento italiano, dove non fa l'influencer, ma la presidente del Consiglio, che dovrebbe rappresentare tutti noi, pur di fare questo colpo teatrale arriva a smentire se stessa, come la stessa Meloni del 2016, che in un tweet rivendicava la grandezza dei padri fondatori dell'Europa di Ventotene.

La Meloni offende la memoria dei giovani di Ventotene, quelli che immaginarono e sognarono un'Europa libera e unita, mentre erano al confino per colpa del regime fascista, privati della libertà al rischio della loro vita. Offende la memoria delle loro radici comune dell'Unione Europea. Lo fa con un'operazione cinica, sia dal punto di vista politico, che da un punto di vista culturale, che storico, già inaugurato dal sottosegretario Mantovano alcuni mesi fa. Pensando di aver fiat).
I colleghi di Fratelli d'Italia, che hanno interrotto i nostri interventi in aula, ci hanno impedito di proseguire i lavori, ma i colleghi del Partito Popolare Europeo ci hanno sorpreso, in piedi e applauditori, della presidente Meloni che accusava l'Europa di Ventotene non di essere l'Europa nostra. "Mi ha fatto veramente impressione", ho pensato. Chiedo che cosa pensino i vostri colleghe del Partito Popolare Europeo. Ho visto il ministro Taiani, che dai banchi del governo è sgattaiolato tra i banchi del proprio partito, forse improvvisamente ricordandosi che, ahimè, è vera che Caltiero Spinelli è uno dei padri fondatori dell'Europa, a cui dobbiamo un grande tributo per lo straordinario impegno che ha profuso per l'Unione Europea.

Tuttavia, mi chiarisco con Italia Viva, condividiamo il manifesto di Ventotene, ci riconosciamo negli Stati Uniti d'Europa per cui continuiamo a impegnarci. Ci riconosciamo anche nell'Europa di Ada, di De Gasperi. Per noi non sono in contraddizione. Camminano di pari passo e allora vorrei chiedere alla presidente Meloni se si riconosce nell'Europa di De Gasperi? Se lei potrebbe firmare l'impegno di De Gasperi per l'unità europea, prevedendo una forte condivisione per un esercito federale europeo? Mi risponderebbe la Lega? Io credo di no.

L'intervento della presidente Meloni è stato imbarazzante e imbarazzante. La Meloni si è lamentata che il premier Draghi avesse avuto un mandato chiaro dal Parlamento unitario, mentre il Premier Meloni non ha un'idea chiara di cosa fare al Consiglio europeo. La presidente del Consiglio non ha un'idea chiara di cosa fare. Non lo sa nemmeno la presidente del Consiglio.

Si è arzigogolata nel trovare appigli in aula e noi sappiamo che la presidente del Consiglio è abituata a cambiare opinione su tutto, anche sulla estera. C'è stato il quinquennio 2015-2020, in cui era estimatrice di Vladimir Putin, che diceva che Putin era meglio del presidente del Consiglio italiano, del presidente Mattarella, poi, dal 2020 al 2025, è stata folgorata da Washington e si è trasformata nella donna degli americani, con la foto con Biden di fronte alla Casa Bianca, poi ha rinnegato anche Biden appena è tornato Trump al potere, nello stesso inizio del 2025, e ha attaccato Biden alla conferenza dei conservatori.

Ma il punto non è questo. Il punto è cosa dirà al Consiglio europeo. Su questo, non c'è stata chiarezza. La presidente del Consiglio andrà a rappresentare l'Italia, non Fratelli d'Italia. Allora, se la presidente del Consiglio ci dice "Non possiamo rompere con gli Stati Uniti, non possiamo rompere con l'atlantismo", già corretto. Il punto è come gestiamo i rapporti con gli Stati Uniti. Dobbiamo dialogare con Trump, perché oggi è lui il presidente degli Stati Uniti.

Il paese, di fronte ai dazi, dovrà reagire. Ma la presidente del Consiglio dice che di fronte a Trump dobbiamo evitare rappresaglie, mentre i dazi uccideranno la nostra economia. La presidente del Consiglio non è sicura che si debba reagire, pur di baciar la pantofola a Trump, mettendo in ginocchio le nostre imprese, almeno ora non ho presente una nota del Ministro Boeri, ma lo fanno perdere posti di lavoro nel nostro Paese. Mettono in crisi riducono in povertà le nostre famiglie. Di fronte a tutto questo cosa dice la presidente del Consiglio? Non è sicura che si debba reagire. La presidente del Consiglio non è più alla Garbatella, ma al Parlamento italiano, dove non fa l'influencer, ma la presidente del Consiglio, che dovrebbe rappresentare tutti noi.

Il sole Megga, già ieri, in Senato, ha detto che proprio i dazi non vanno messi, ma non ha parlato con Confindustria, con le associazioni datoriali, con i sindacati, neanche con gli Stati europei. Non ha parlato con i nostri economisti, i nostri economisti. La presidente del Consiglio non sa neanche cosa stia dicendo.

E la Matrix per "Influencer Meloni"?

Per favore, presidente del Consiglio, togli l'influencer e diventa una statista! Smista che sound.


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