Botta e risposta Crosetto-Fratoianni: “Nessun accordo con Musk”. “No sicurezza in mano a privati”
“Ecco la replica di Crosetto e Fratoianni: ‘Nessun accordo con Musk'. ‘Non c'è sicurezza in mano a privati', disse lo scematte signor Presidente, signor Ministro. Sull'argomento, in questi giorni, le notizie si sono accumulate l'una sull'altra, compresa la smentita ufficiale di Palazzo Chigi, che ci dice che non c'è nessun accordo firmato né nessuna trattativa conclusa. Dunque, non ritorneremo su questo punto. Tuttavia, ce n'è una notizia su cui vogliamo chiarire: secondo l'agenzia Bloomberg, il Ministero oltre ai servizi avrebbe dato un sostanziale ‘via libera' alla possibilità che questo accordo vada in porto.
Io, Alleanza Verdi e Sinistra, ci chiediamo: se questo è vero, qual è la sua valutazione, quella del Ministro della Difesa del nostro paese e del suo Governo, che lei autorevolmente rappresentativa oggi qui? Ringrazio per essere venuto personalmente a risponderci sulla possibilità che questo accordo si concluda.
Desidero ricordare come lei stesso ha detto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha già smentito che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società Space X. Colgo l'opportunità per precisare che anche la Difesa non ha provato alcun accordo al riguardo, per quanto di interesse del paese.
La seconda parte della sua domanda evidenzia che le nostre forze armate sono chiamate spesso a operare a tutela degli interessi nazionali. Oggi, più che mai, anche a grande distanza dall'Italia e non sempre in presenza di adeguati servizi e infrastrutture. Nell'anno appena concluso, abbiamo operato nel quadrante Indo-Pacifico, in Africa, Medio Oriente, Nord Europa, Est Europa, ponendo in essere attività che richiedono comunicazioni affidabili e sicure continue, nonché connettività e servizi di posizionamento e navigazione in ambito nazionale, a livello militare.
Questi servizi vengono erogati grazie a sistemi in orbita geostazionaria sicral che sono affidabili, ma offrono una apertura geografica e banda limitata. Ne consegue che la Difesa è interessata, anzi obbligata, a integrare tale capacità con quella fornita da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità, copertura e minor tempo di latenza.
L'autorità delegata per lo spazio ha dato mandato all'ASI di avviare uno studio Teso per sviluppare tali servizi, esplorando ogni possibile soluzione presente a livello europeo. Rammento che il programma di connettività sicura, appena avviato e noto come RIS 2, prevedrà regime circa 290 satelliti con i tempi di realizzazione ancora da quantificare. E comunque, che oggi si collocano oltre il 2030. Le citate iniziative di grandi interesse per la Difesa possono contribuire a assicurare quanto necessario alle nostre forze armate.
Sussiste quindi l'esigenza di studiare e valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità, almeno fino al completamento dei programmi proprietari o di collaborazione relativamente a Space X, che conta oltre 6700 satelliti in orbita bassa e ha una previsione di 42.000 satelliti. Un operatore che riunisce requisiti e possiede capacità necessarie per servire servizi in parola.
Ma questo non esclude che un paese sovrano e tecnologicamente avanzato, come il nostro, possa gestire l'instradamento e la cifratura dei suoi dati, stabiutilizzando apparati e tecnologie proprietarie, a ulteriore tutela degli interessi nazionali.
Soggiungo infine che laddove il Governo dovesse optare per soluzioni commerciali, a vantaggio anche di altri dicasteri e istituzioni, qualora il Governo dovesse orientarsi verso questo, la Difesa attiverà un tavolo tecnico dedicato per approfondire la sussistenza dei requisiti specifici necessari a soddisfare le esigenze peculiari dello strumento militare.”