Bu Cuarón: «Noi donne non siamo estensioni di un marito, di un figlio o di un padre. Non si valuta se un'artista donna sia brava o meno, si pensa sempre a chi c’è dietro di lei»
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Bu Cuarón: «Noi donne non siamo estensioni di un marito, di un figlio o di un padre. Non si valuta se un'artista donna sia brava o meno, si pensa sempre a chi c’è dietro di lei»

Bu Cuarón: «Noi donne non siamo estensioni di un marito, di un figlio o di un padre. Non si valuta se un'artista donna sia brava o meno, si pensa sempre a chi c’è dietro di lei»

Questo articolo è pubblicato sul numero 46 di Vanity Fair in edicola fino al 12 novembre 2024.Bu Cuarón dall’altra parte dello schermo parla velocemente e si dà il ritmo con le mani. «Sono a Londra e oggi fa così caldo che mi sono messa gli shorts», dice, «di per sé non sarebbe negativo, ma il cambiamento climatico mi preoccupa». Fa una pausa, e poi tutto d’un fiato: «C’è una parola tedesca che mi piace moltissimo, Weltschmerz, indica la tristezza provocata dal mondo, che sia per un motivo politico, per una guerra o appunto per il cambiamento climatico. Io ne soffro e mi rattrista sapere che molte persone non prendono sul serio la salute del Pianeta. L’unico modo per andare avanti, però, è essere ottimisti perché solo se lo sei puoi cambiare le cose. La mia…

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